mercoledì 20 febbraio 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Cominciò
a inoltrarsi nei tornanti. La neve in certi tratti era gelata, e nonostante le
gomme da neve termiche, la guida non era facile. Era calata la sera, e la
strada imbiancata, alla luce dei fari, brillava come fosse cosparsa di diamanti
purissimi.
Alois
era completamente assorbito dal fascino suggestivo di quel luogo silenzioso,
che infondeva quiete al suo spirito tormentato. Certamente in città sarebbe
stato diverso.
Suonò
il cellulare, guardò di sfuggita il display, accostò la macchina e rispose. Era
Antonio. Parlarono per un po’ sull’andamento del processo in corso a Verona e
presero accordi per il giorno seguente. Nell’accomiatarsi, Antonio gli chiese dove
fosse. Desiderava incontrarlo per cena. Alois fu molto evasivo, però promise
all’amico che l’avrebbe richiamato appena gli fosse stato possibile.
Antonio
ebbe la strana sensazione che Alois gli nascondesse qualcosa. Conosceva da
troppo tempo l’amico, e in ogni caso il suo intuito, dovuto anche alla sua
professione, difficilmente l’ingannava.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano...... continua...)
Nicla
lunedì 18 febbraio 2013
Tratto dal romanzo : L'Odore Profano
Non
ci furono più parole.
“Ti
ringrazio per il tè, e per avermi riscaldato, sei il mio buon samaritano.” Disse Alois.
Si alzò, e mentre si avviava verso l’uscita, le chiese: “A che ora
passo a prenderti domani?” Era pallido, improvvisamente si era sentito a
disagio e fuori luogo in quella casa. Miranda ignorò la cosa.
“I
tuoi impegni vengono prima di tutto. Fammi sapere quando potrai.”
“Domattina
alle dieci sarò da te.”
La
guardò ancora negli occhi. Dio com’era bella! Sentì una stretta allo stomaco, si
girò per pudore, e s’incamminò verso la porta d’uscita.
“Alois ...
grazie per la tua premura. A domani. Buona serata.”
Se
ne andò, così, senza voltarsi. Che altro avrebbe potuto fare?
Lanciò
la macchina lungo il viale, mentre la cancellata iniziava ad aprirsi.
“Muoviti”
disse tra sé, “O quanto è vero Iddio, torno indietro.”
Miranda
era rimasta esattamente dove si trovava, dal momento in cui lui era uscito.
Premuto il pulsante del cancello, era rimasta là, immobile, senza un perché;
ovvero, forse in cuor suo, sperava che lui ritornasse indietro.
Alois
guidava, nervoso e maldestro. Si fermò a lato della strada, compose un numero
di telefono.
Il
telefono squillò. Miranda corse veloce all’apparecchio.
“Sì,
dimmi…?” ....................................
(tratto dal romanzo L'Odore Profano...... continua....)
Nicla
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