mercoledì 20 febbraio 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Lui fece scivolare un braccio dietro le spalle e l’altro sotto le ginocchia, la
prese in braccio, era morbida e leggera e, dal suo corpo emanava il profumo dei
prati, l’odore del grano maturo, che lui adorava. L’avvolse tra le braccia. La coprì di teneri baci. Sentiva un’emozione profonda, inebriante,
sconvolgente, viscerale. Si diresse verso le scale. Non conosceva la casa, ma
era guidato dal suo desiderio, dalle emozioni di quel momento così speciale. La
porta della camera da letto era aperta, entrò. L’adagiò con dolcezza sopra alle
coperte, la contemplò, come si contempla un’opera d’arte. Era estasiato dalla
sua bellezza. Si chinò su di lei, le prese una mano e vi depose un bacio. Lei
respirava con affanno, le girava la testa, si sentiva strana. Nessuno dei due
riusciva a parlare. Le baciò con calma gli occhi, affondò il volto nei suoi
capelli, odoravano di buono. Era l’odore dei campi di grano sotto il sole di
giugno, prima della mietitura, e dei papaveri. In quel momento capì. E, fu su quelle labbra, carnose e ben disegnate,
che le sussurrò “Amore”. Appoggiò le labbra su quelle di lei. Dio, com’erano
morbide e piene! Premette un po’ di più, e sentì che si schiudevano, come un
fiore al primo sole, per ricevere il suo caldo bacio. La lingua era fresca,
sapeva vagamente di pesca. La baciò a lungo. In perfetta armonia, pian piano,
sentì il corpo di Miranda rilassarsi e aderire al suo con trasporto. Non
tremava più. Non aveva più paura. Le sue dita scivolarono, lentamente, sulla sua camicetta, ne
liberò i bottoni, le posò le labbra sul collo. La sentì rabbrividire. Scese, lentamente
con la sua bocca arrivò fino a dove il seno iniziava ad arrotondarsi. Avvicinò le labbra al
capezzolo. Lo sentì indurirsi, continuò a baciarla, fino a che Miranda, con uno
scatto, lo girò sulla schiena, e fu sopra di lui. Lo baciò con passione,
lasciandolo senza fiato.
(tratto dal romanzo L'Odore Profan... continua...)
Nicla
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Cominciò
a inoltrarsi nei tornanti. La neve in certi tratti era gelata, e nonostante le
gomme da neve termiche, la guida non era facile. Era calata la sera, e la
strada imbiancata, alla luce dei fari, brillava come fosse cosparsa di diamanti
purissimi.
Alois
era completamente assorbito dal fascino suggestivo di quel luogo silenzioso,
che infondeva quiete al suo spirito tormentato. Certamente in città sarebbe
stato diverso.
Suonò
il cellulare, guardò di sfuggita il display, accostò la macchina e rispose. Era
Antonio. Parlarono per un po’ sull’andamento del processo in corso a Verona e
presero accordi per il giorno seguente. Nell’accomiatarsi, Antonio gli chiese dove
fosse. Desiderava incontrarlo per cena. Alois fu molto evasivo, però promise
all’amico che l’avrebbe richiamato appena gli fosse stato possibile.
Antonio
ebbe la strana sensazione che Alois gli nascondesse qualcosa. Conosceva da
troppo tempo l’amico, e in ogni caso il suo intuito, dovuto anche alla sua
professione, difficilmente l’ingannava.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano...... continua...)
Nicla
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