martedì 5 marzo 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano




Non preoccuparti troppo Giulia, come ti stavo dicendo alcuni minuti fa, Alois è molto impegnato in questa causa piuttosto ostica. Doveva fare alcune ricerche negli archivi del tribunale, e gli sarà passato il tempo senza accorgersene”, la consolò Antonio.
“Questo lo capisco anch’io, ma non era mai accaduto prima che lui non mi avvertisse, in caso non rientrasse per cena. Sono preoccupata. In questi ultimi giorni mi è sembrato così inquieto e impenetrabile.”
“Provo a chiamarlo al numero privato, dovrebbe rispondere.”
“Numero privato? Non sapevo che mio marito avesse un numero di telefono che io non conosco”, disse acida Giulia.
“Cara è un numero che usiamo solo per il nostro lavoro, è un gruppo di persone di Legge che lo utilizza… quel numero lo usiamo esclusivamente noi.”
Compose il numero, la linea era disponibile e continuava a suonare, ma nessuno rispondeva. Chiuse il cellulare. Era impensierito, a quel numero si rispondeva sempre.
Fece finta di niente, affermò che non era raggiungibile. Avrebbe riprovato di lì a breve.
Miranda si sentiva a disagio, l’ansia cresceva dentro di lei, ma non poteva chiedere nulla di più. Non voleva mostrare il suo malessere a nessuno. Ciò nondimeno qualcuno, in quella stanza, sapeva, e comprendeva molto bene il suo stato d’animo.   Avrebbe voluto poterla rassicurare, ma non c’era modo di farlo. Avrebbe avuto bisogno di tempo, e soprattutto non erano soli. Doveva esserci un motivo, per il quale Alois non rispondeva al numero privato.
Mentre scambiavano qualche commento sulle vacanze natalizie, sorseggiando il loro aperitivo, il telefono squillò. Laura fu la prima ad impossessarsi del ricevitore.
“Pronto? Sì, un momento, glielo passo subito.”
Giulia tese la mano, ma Laura porse il telefono ad Antonio.
“De Marchi, buonasera, chi parla?”
“Giudice, sono il Questore, esca con una scusa plausibile e si rechi allo studio.   L’aspettiamo, è urgente.” Detto ciò, riagganciò senza lasciare spazio a una qualsiasi domanda.
“Si può sapere che sta succedendo?

 (tratto dal romanzo L'Odore Profano)
                                                                                                                    Nicla

every breth....

Nicla 

lunedì 4 marzo 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



....... una questione della massima riservatezza.” Antonio terminò così la loro motivazione.
“E…Miranda, cosa c’entra in tutto questo?”
“Abbiamo necessariamente bisogno del suo aiuto. Non chiedermi di più. Non risponderei.”
Antonio si chiuse in un silenzio determinato.
Restarono tutti in silenzio. Ognuno immerso nelle proprie riflessioni.
Miranda e Antonio si accomiatarono e uscirono dal salotto, lasciando da soli i padroni di casa.
“Non tenermi il broncio, ti sembra che io abbia fatto poco per voi due, poco fa’?”, le disse Antonio.
“Grazie, grazie con tutto il cuore per quello che hai detto… ma il mio problema è un altro. Lei farà di tutto per tenerselo, e ha il coltello dalla parte del manico. Con un’avversaria così, dimmi, che possibilità avrò io?”
Sfinita e sconfortata, Miranda scoppiò in un pianto incontenibile e cercò rifugio nell’amico, il quale le fece appoggiare il capo sul suo petto. Pianse a lungo, lui la rassicurò con tenerezza. Dopo un po’ riuscì a calmarla, la condusse fino alla porta della sua stanza da letto e le posò un bacio sui capelli, augurandole la buonanotte.

Alois, sotto la risoluta insistenza di Giulia, salì con lei nella loro stanza da letto.
Lui sapeva bene quello che lei voleva e, da parte sua c’era l’assoluta certezza che non lo avrebbe fatto. Si prepararono per la notte. Alois si infilò sotto le coperte, e chiuse gli occhi. Giulia gli si adagiò accanto. Odorava di spezie orientali. Ricordava bene quei profumi delicatamente penetranti, sinuosi… che un tempo non lontano lo turbavano e lo eccitavano, conducendolo nei giochi erotici di lei.
Ora, quell’odore profanava il suo nuovo amore, fresco, pulito che sapeva di buono, e che per lui era sacro. Mentre pensava al suo amore, bello e sano, lei aveva iniziato a toccarlo… conosceva ogni suo punto sensibile e sapeva bene quello che voleva. I suoi sensi mendaci si abbandonavano a quelle carezze sapienti che, cominciavano ad avere ragione sulla sua volontà. Sentì il suo membro gonfiarsi, l’abitudine di tanti anni di buon sesso, lo spingevano ad entrare in lei, ne aveva voglia, cominciava a sentire dolore all’inguine provocato dal forte desiderio.
Improvvisamente rivide con gli occhi della memoria il giovane volto di Miranda quando arrivava al culmine del piacere sotto di lui, di come le si velavano gli occhi lucenti, mentre il godimento s’impadroniva di lei...

                           (tratto dal romanzo L'Odore Profano   continua....) 
                                                   
                                                          NICLA