venerdì 22 marzo 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Appena entrate, si rivolse a Miranda con un’aria combattiva.
“Si può sapere cosa gli fai agli uomini tu?”
“Come?” Miranda la guardava stranita.
“Non vorrai farmi credere che non hai notato come ti guardava David!” Quasi gridò, in malo modo Laura.
“Ma, di’ sei impazzita?” Le disse di rimando l’amica.
“Già! Con quell’aria da santarellina ci stai prendendo in giro tutti. Credi che sia stupida? Rispondimi!”
Era fuori di sé. Laura era scatenata. L’aggressione verbale era violenta.
“Calmati. Per favore… spiegati. Non capisco di che cosa stai parlando!”
“Si, hai ragione, ora mi calmo e ti spiego, una volta per tutte, che cosa c’è che non va.”
Seguì un lungo momento di silenzio.
“C’è, mia cara, che gli uomini volano intorno a te come tanti calabroni attorno a una pesca matura e… tu li incoraggi.”
“Laura, dimmi che stai scherzando? E’ uno scherzo che non mi piace!”
“Già, non ti piace! Neppure a me! Possibile che tutte le persone che incontri, stravedano per te?”
“Che cosa vorresti dire?” Miranda cominciava a perdere la pazienza.
“Intendo dire, bella mia, che mio padre sembra perso per te, Antonio ti venera, e adesso, pure David… Si può sapere che vai cercando?”
“Ah, ora capisco! Sei gelosa perché tuo padre e Antonio mi hanno offerto un lavoro allo studio… ma, per l’amor del cielo, cosa c’entra David?”
“Non ci provare nemmeno a dirmi che non ti sei accorta come ti guardava, in continuazione!”
“No, Laura, piano… ritorna in te, io non mi sono accorta di nulla, davvero! Per favore… credimi!” Era frastornata da quella valanga di parole pesanti.
“Adesso ascoltami bene. Primo, non ho fatto nulla per attirare l’attenzione di nessuno e, secondo, ora io me ne vado immediatamente da questa casa!”
Laura, a quel punto, smise di inveire contro l’amica e restò di sasso.
Miranda girò sui tacchi e, senza una parola, uscì dalla stanza.
Andò subito nella stanza dove l’avevano ospitata. Cominciò a radunare tutte le sue cose. Quand’ebbe finito, compose il numero del radio-taxi. 

    (tratto dal romanzo L'Odore Profano        continua...)

Buon fine sttimana... a tutti!   Nicla 

é una bella giornata di Primavera...

  ciao, Nicla...

thank You.....

Dear American Fiends, You're really in many. Visit every day on my Blog. Heartfelt tanks! Are Italians? Definitely! And... aniway, whoever You are, welcome to my Blog. Thank You! Kisses, Nicla

giovedì 21 marzo 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Lui andò in bagno, si fece una doccia, rimase sotto l’acqua a lungo, si sentiva sporco, e voleva togliersi di dosso quell’odore profano.
Poi, si rifugiò nel suo studio, chiudendo a chiave la porta. Si sdraiò sul divano e dopo aver recuperato un piumino nel guardaroba, vi si infilò sotto. Piano piano, si allentò la tensione. Chiuse gli occhi e si addormentò.
Da quando era uscito dalla stanza, Giulia, non si era mossa. Sembrava impietrita.
Non era mai accaduto nulla di simile. Era profondamente scossa, non riusciva a connettere. Cosa stava accadendo alla sua vita? Aveva avuto un marito innamorato fino a pochi giorni prim... la sua bella famiglia, e ora come una specie di sortilegio si era impossessato di tutto. L’uomo che amava l’aveva rifiutata, come se avesse avuto tra le braccia un’estranea. Che ne era stato della loro attrazione sessuale, del loro innamoramento, dello stretto legame che li univa? Come, può finire una storia importante in così breve tempo. Ma... era accaduto! Giulia non riusciva a farsene una ragione, più ci pensava, e più tutto l’insieme le appariva inverosimile.
Si alzò, nel cuore della notte, risoluta. Voleva capirne di più. Non poteva aspettare il...

                 (tratto dal romazo L'Odore Profano    continua... )

                                      a presto,  Nicla