Eccomi qui. La nostra Università patavina. Un abbraccio, Nicla
martedì 9 aprile 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Arrivò
l’alba, troppo in fretta.
Miranda
vide che il suo amore dormiva, il volto stanco e provato. Le si strinse il
cuore. Forse non si era ancora resa conto di quanto lui l’amasse. Stava facendo
la doccia, quando la raggiunse sotto l’acqua bollente. La baciò a lungo. La
strinse forte a sé. La prese in braccio e fecero l’amore. Era sempre così…
meravigliosamente esaltante.
Non
parlarono molto durante il tragitto verso la città. Miranda era tesa per
l’esame, non era riuscita nemmeno a dare una ripassata ai suoi appunti. Alois
era silenzioso e, chiaramente molto provato.
Lei
scese dietro l’Università. Lo salutò con la mano e lui le mostrò le dita
incrociate, sorridendole.
Appena
Miranda sparì dentro il portone, lui compose un numero sul telefonino. Andò a
parcheggiare la macchina al garage, e si diresse a piedi verso l’Università.
Entrò nell’aula, proprio nel momento in cui Miranda si dirigeva verso la
commissione d’esame. Lei non si accorse della sua presenza, mentre il
professore chinava leggermente la testa, in segno di saluto verso di lui.
L’esame
fu piuttosto lungo, e Miranda se la cavò egregiamente, un bel trenta e lode sul
libretto, fu la sua ricompensa. Alois aspettava. Vide il docente trattenere
Miranda, con la quale parlò fittamente per una buona mezz’ora.
Lui
uscì.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua....)
ciao... Nicla
lunedì 8 aprile 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Era
davvero la fine, Giulia non ci capiva più niente, era tutto così….inverosimile!
“Davvero
sta succedendo a noi, Alois? Mi sembra un brutto incubo, vorrei svegliarmi e
ritrovare la nostra vita perfetta, com’era prima.”
“No,
non è un incubo, è iniziato un nuovo percorso per entrambi. La nostra vita
insieme è finita.”
Giulia
piangeva silenziosamente, non riusciva a capacitarsi di quello che le stava accadendo,
eppure lo aveva intuito ancor prima del suo incontro con Alois.
Per
fortuna aveva prenotato quel viaggio in Africa, quasi un mese. Le sarebbe stato
d’aiuto cambiare geografia, l’avrebbe aiutata e preparata al distacco.
Alois
si alzò, il tempo che le aveva dedicato era scaduto, soprattutto, non avevano
più nulla da dirsi.
Giulia
si ritrovò fuori, in mezzo alla gente che andava di fretta, ognuno con la
propria storia e i propri problemi. Era la prima volta che lei pensava agli
altri. Si accorgeva che esistevano anche gli altri. Altre persone che potessero
vivere momenti, come quelli che lei stava vivendo.
Le
solite cose di sempre, le sembrarono diverse, come se si trovasse da un’altra
parte della Terra. Aveva trascorso poco più di vent’anni tra gli agi, la piacevolezza
e l’amore di un uomo unico, che l’aveva idolatrata, venerata come una dea.
Quale perfido sortilegio, aveva distrutto tutto il loro mondo perfetto?
Entrò
in silenzio nella casa, era così vuota! La vedeva per la prima volta. Era la
sua casa, in cui aveva trascorso molti anni felici. Ora, ogni cosa assumeva un
significato e un aspetto diverso. Non più familiare, non più intimo.
L’odore
stesso di quella casa si era trasformato.
Salì
nella stanza da letto, si avviò al guardaroba, da un armadio a muro tirò fuori
le valigie, aprì tutte le ante degli armadi, e cominciò a scegliere gli
indumenti da portare per il viaggio.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua.... ) ciao, Nicla
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