venerdì 12 aprile 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Giulia si era sistemata assieme ai coniugi italiani, il signor Giovanni era di ottimo umore, mentre la moglie Adele, continuava a ripetere che voleva restare al villaggio.
Finalmente tutto fu pronto e la piccola carovana partì. I conducenti erano in costante contatto radio. Principalmente parlavano Afrikaans, ma conoscevano bene anche l’inglese.
Fecero una prima sosta. Era circa mezzogiorno. I boys si affrettarono a montare delle tende per riparsi dal sole, mentre il cuoco preparava il fuoco per il pranzo.  Mangiarono dell’ottima carne alla griglia con patate cotte sulla brace, finirono con abbondanti porzioni di melone dalla polpa bianca, ricco d’acqua e sali minerali.
Ripresero la pista e continuarono per un paio d’ore, poi una delle guide prese il microfono e passò un comando alle altre Land Rover. Abbandonarono la pista. Per circa tre chilometri viaggiarono nella savana. Ben presto furono nel vlei. Un abbassamento della savana stessa. Il Long Vlai, così era chiamato, correva parallelamente a fianco del lungo il fiume.
Il buio arriva presto da quelle parti. Decisero di preparare il campo per la notte.  Il mattino seguente la sveglia sarebbe stata alle quattro, prima che il sole cominciasse a bruciare. Il caldo nella valle dello Zambesi sarebbe stato insopportabile, e prima che ciò avvenisse, dovevano raggiungere il punto in cui si trovavano le canoe che li avrebbero trasportati  lungo fiume. Nel corso del viaggio avrebbero incontrato i villaggi dei pescatori nomadi, i quali erano costretti a spostarsi in continuazione, perchè, quando il fiume in piena straripa, allaga i loro poveri villaggi costringedoli a cercare un’altra piana dove ricostruire le loro  capanne dai tetti di paglia. In questi spostamenti i pescatori seguono le migrazioni dei pesci, loro principale nutrimento. Il pesce che riescono a catturare, in buona parte viene affumicato, per poterlo conservare durante i loro spostamenti.
Venne allestito l’accampamento, al centro del quale furono accesi diversi fuochi. I boys raccolsero anche sterpi forniti di lunghe spine e le disposero attorno all’accampamento, era una ulteriore protezione per eventuali visite notturne... da parte degli animali predatori. 
Durante la cena arrivarono due rangers del Parco Nazionale di Kafue in canoa. Volevano accertarsi che tutto fosse a posto. Si sarebbero fermati all’accampamento e sarebbero partiti assieme ai turisti all’alba per scortarli verso il Parco. Mangiarono assieme ai visitatori. Il cuoco, matabele, cucinò degli enormi pescigatto che aveva preso gettando una rete nell’acqua. Nessuno dei turisti aveva mai visto niente di simile, furono ripuliti, squamati e gettati sulle braci dove una griglia improvvisata era stata sapientemente sistemata.
Giulia era stanca per il lungo percorso, ma molto serena. Le si avvicinò uno dei ranger con un piatto di polpa di pesce e piccole pannocchie arrostite, e gliele porse con garbo. Lei alzò lo sguardo per ringraziarlo e rimase stupita. Era un uomo di sconvolgente bellezza. La pelle scura esaltava la luminosità dei suoi occhi, mai visti di così splendenti! Una lunga cicatrice gli attraversava la tempia sino alla fronte, scavando in.................... 

     (tratto dal romanzo L'Odore Profano     continua....  ) kisses  Nicla

giovedì 11 aprile 2013

ciao...

http://www.viaggiaresempre.it/07MoscaPagina.jpg    Grazie amici della  Federazione Russa, siete davvero in molti a farmi visita nel mio Blog.

Vi abbraccio. Buon pomeriggio...    Nicla

Zambia... Giulia é arrivata. Tratto dal romanzo L'Odore Profano...

ciao a tutti gli amici che mi seguono: grazie!

Mukambi Safari Lodge... un abbraccio,   Nicla

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tratto dal romanzo L'Odore Profano

Era davvero tutto così… bello! Aiuole ricche di fiori coloratissimi ovunque, i raffinati layouts.  Sparse qua e là con ottimo buon gusto c’erano delle accoglienti poltrone di bambù dotate di soffici cuscini che invitavano al relax, gli ombrelloni in legno di tek costituivano degli ottimi ripari dal sole. Alcune persone già sorseggiavano variopinti cocktails. C’erano poi degli alberi molto grandi con chioma a forma d’ombrello, Giulia pensò che fossero dei mopano ma, non ne era certa.  I Suoni e, strani rumori echeggiavano in lontananza. Erano i suoni della savana.
La cena fu strepitosa. Un’ottima cucina internazionale era in grado di soddisfare ogni ospite del Resort. Un buffet d’eccellenza, situato al centro di un altrettanto ampio gazebo, i cui piatti invitanti e odorosi di spezie costituivano solo l’antipasto. Di lato, in un altro gazebo, sei cuochi preparavano al momento i piatti caldi. Era davvero un trionfo di luci, di colori e, di odori. La musica arrivava dal giardino, completamente illuminato da enormi candele. Ragazze indigene, con costumi locali dai mille colori, cantavano e danzavano, per il piacere degli ospiti.
Era molto tardi quando Giulia si ritirò, non prima di aver salutato diverse persone con le quali aveva familiarizzato, e con le quali stava bene. L’indomani sarebbero partiti per un’escursione nell’area protetta dove vivevano i molti elefanti della riserva.
Si sentiva… tranquilla. Aveva lasciato tutti i suoi problemi alle spalle. Aveva bisogno di riprendere forza e serenità. L’aspettava un periodo di totali cambiamenti, e di inevitabili sofferenze.
Dormì di un sonno profondo, pieno di fantasmi, e suoni sconosciuti. Si svegliò all’improvviso. Si sedette sul letto. Dalle spesse tende tirate filtravano i raggi vividi del sole. Si stupì, di sentirsi così bene, come la sera precedente. Lo stesso piacevole benessere l’avvolgeva come un telo di seta. Sentì bussare alla porta, si alzò e si diresse verso l’anticamera.
“Sì?”
“Miss, sono Nzouni”. Rispose la voce fuori, era uno dei servitori di colore addetto al suo alloggio.
Aprì la porta, si scostò, il ragazzo portava un gran vassoio con la colazione che depose sul tavolo del minuscolo salottino. Giulia chiese a che ora sarebbero partiti per la spedizione e, dopo che ebbe avuto tutte le informazioni che desiderava, allungò al ragazzo una banconota. Questi uscì arretrando profondendosi in numerosi inchini.
                  (tratto dal romanzo "L'Odore Profano     continua... ) 
                                                  kisses... Nicla