martedì 14 maggio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Giulia si accorse immediatamente che l’interesse di Laura per David aveva subìto un notevole calo, forse aveva conosciuto un altro ragazzo, chissà?
“Laura, come ti avevo anticipato per mail, tuo padre e io stasera dobbiamo parlarti, per cui non prendere impegni.”
“Scusami mamma, ma si può sapere cosa succede in questa casa? Non ci capisco più niente. E’ tutto così insolito!” Laura aveva alzato il tono della voce. Si era innervosita. “Ti spiace abbassare la voce?”
“Mamma, dimmi che cosa sta succedendo!”
“Aspettiamo che ritorni a casa il babbo, poi ne riparleremo.”
“Ah, allora è più preoccupante di quanto pensassi!”
“Calmati Laura, non è così che si affrontano le situazioni. Mettiti a sedere, e prendiamo il nostro tè.”
“Non ce la faccio ad aspettare questa sera per saperne di più. Sei così impassibile… e mi dici di aspettare il rientro del babbo. Mi sembra di impazzire! Prima tu parti e vai nello Zambia, poi dopo una settimana ritorni, ti fermi due giorni, nemmeno mi chiami al telefono, e te ne vai di nuovo, passano altri pochi giorni, e ritorni. Non mi vorrai far credere che tutto ciò è normale, è una storia da matti!”
“Laura, quando sono tornata ti ho cercata al telefono, ma tu eri sempre sulle piste da sci. Te lo avranno pur detto.”
“Sì, me l’hanno detto, ma come tu ben sai in quegli orari gli sciatori sono sulle piste!”
“Ora basta, sono stanca di polemiche, se ti dico che ho telefonato, l’ho fatto. Perché non mi hai richiamata tu che eri più sicura di trovarmi?”
“Già, l’ho fatto! Avevi il telefono spento, e a casa non rispondeva nessuno.”
Giulia era esausta, la stanchezza e l’ostilità della figlia la stavano mortificando. Trasse un respiro profondo e cambiò discorso.
“Dimmi, ho avuto la sensazione che tu abbia una simpatia speciale per uno dei tuoi nuovi amici, sbaglio?”
“Ma come hai fatto a capirlo? Io non ti ho accennato nulla.” Laura era ritornata calma e Giulia continuò sull’argomento.
“Credevo ti piacesse David… o comunque ci fosse dell’interesse…”
“Forse, poteva essere… ma c’erano delle cose che mi infastidivano.”
“Raccontami… ho avuto l’impressione che ti corteggiasse, prima delle vacanze.”
“Ti sbagli, davvero. Anch’io lo avevo sperato fino a quella sera quando… venne a cena qui. Proprio in quell’occasione, mi accorsi che era molto concentrato su Miranda, non staccava gli occhi di dosso.”
“Ne hai parlato con la tua amica?”
“Certo. Mi ha risposto se ero fuori di testa, o qualcosa del genere… si è offesa.”
“L’hai più sentita… durante le vacanze?”
“Mi ha inviato gli auguri di Natale con un sms, e per l’ultimo dell’anno mi ha telefonato.”
“Certo, e tu, non hai richiamato? Non è un bel modo di fare!”
“Sì, hai ragione… ma, dovevi essere lì, tra quelle montagne meravigliose, con una neve farinosa, stupenda! Ah, mi sono dimenticata del mondo intero!”
“Quando devi partire per Boston?”
“Se passo l’esame a febbraio, per marzo potrei farcela.”
“Ma è meraviglioso!” La felicità di Giulia era autentica. “Non mi sono ancora resa conto che l’anno vecchio è passato.” Aggiunse poi, quasi a se stessa.
“E tu, cosa farai?” Le chiese Laura cogliendola alla sprovvista.
Giulia rimase un attimo in silenzio, poi alzò lo sguardo verso la figlia. Solo allora Laura si accorse che c’era qualcosa di diverso nei suoi occhi. Non capiva cosa, ma…
“Probabilmente resterò in Africa.”
Laura non disse una parola, qualcosa si stava facendo strada dentro di lei, cominciava a capire. A quel punto decise di aspettare l’arrivo del padre.
“Vado a sistemare le valigie in camera mia, ci vediamo più tardi.” Non lasciò tempo a Giulia di replicare.
Laura entrò in camera sua e si guardò attorno. Era trascorso più di un mese, e per di più in un’altra casa, in un altro Stato. In un altro contesto. Le apparve, all’improvviso, tutto così estraneo. Tutte le cose alle quali era legata, e gelosa fino a poco tempo prima, ora le erano indifferenti. E, non era solo il rientro dalla lunga vacanza a trasmetterle questa sensazione. In quella casa, qualcosa era cambiato. Qualcosa, si era definitivamente spezzato. Pensò subito che quando fosse andata a Boston, perché, accidenti, ce la doveva assolutamente fare, avrebbe portato con sé il minimo indispensabile. Si sarebbe sbarazzata delle cose che le erano state care.  Avrebbe comprato cose nuove. Era un modo come un altro per lasciarsi alle spalle il passato.
Come al solito Giulia diede disposizione per la cena. Alle otto precise arrivò Alois. Appena entrato, in quella che era stata per molti anni la sua casa, percepì immediatamente come il suo odore, gli fosse diventato estraneo. Si sentì a disagio e fuori posto. Teresa gli andò incontro salutandolo, come d’abitudine. E, mentre l’aiutava a sfilarsi il cappotto, si sentì un uomo diverso. Tutto era cambiato. Si sentiva estraneo alle solite cose. Raggiunse Giulia e Laura nel saloncino verde per l’aperitivo. 
                   (tratto dal romanzo L'Odore Profano   continua... )
                                                Un saluto, Nicla 

venerdì 10 maggio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Laura entrò in camera sua e si guardò attorno. Era trascorso più di un mese, e per di più in un’altra casa. In un altro contesto. Le apparve tutto così estraneo. Tutte le cose alle quali era legata, e gelosa fino a poco tempo prima, ora le erano indifferenti. Non era solo il rientro dalla lunga vacanza a trasmetterle questa sensazione. In quella casa, qualcosa era cambiato. Qualcosa, si era definitivamente spezzato. Pensò subito che quando sarebbe andata a Boston, perché, accidenti ce la doveva assolutamente fare, avrebbe portato con sé il minimo indispensabile. Si sarebbe sbarazzata delle cose che le erano state care.  Avrebbe comprato cose nuove. Era un modo come un altro per lasciarsi alle spalle il passato.
Come al solito Giulia diede disposizione per la cena. Alle otto precise arrivò Alois. Appena entrato, in quella che era stata per molti anni la sua casa, percepì immediatamente come il suo odore, gli fosse diventato estraneo. Si sentì a disagio e fuori posto. Teresa gli andò incontro salutandolo, come d’abitudine. E, mentre l’aiutava a sfilarsi il cappotto, si sentì un uomo diverso. Tutto era cambiato. Si sentiva estraneo alle solite cose. Raggiunse Giulia e Laura nel saloncino verde per l’aperitivo. Era tutto così insolito, quella era stata la sua casa… la casa che aveva regalato a Giulia per il loro matrimonio e dove, pareva regnasse l’armonia e l’amore. Quella casa in cui, ogni piccola cosa era stata scelta insieme e aveva fatto parte della loro vita di coppia. In quel momento si rese conto che quella casa, oramai, era lontana da lui mille anni luce. Laura gli andò incontro abbracciandolo. Poi, salutò Giulia. Per fortuna Laura aveva molte cose da raccontare. Tenne banco per tutta la durata della cena, togliendo dall’imbarazzo del silenzio la sua  famiglia.
Venne il momento di affrontare l’argomento.
Fu Alois a parlare.
“Laura, noi… dobbiamo parlare… ti chiedo solo un po’ di attenzione, è una cosa di estrema importanza.”
“Non sono stupida papà, credo di avere già capito abbastanza. Voi vi state lasciando, è così?”
“Tesoro, non prenderla in questo modo…”
“Scusa tanto, in che modo dovrei esprimermi, mamma?”
“Laura, è un argomento molto importante... e sì, hai capito bene. Noi, ci stiamo lasciando. Sei una ragazza in gamba, avevi già intuito tutto.”
“Io cosa devo fare?” Chiese Laura.
“Niente, continuerai la tua vita di sempre. Io sarò qui in città, tua madre invece ha interessi in Africa, pertanto farà la spola tra Italia e Zambia fino alla sentenza della separazione legale. Cercherò, anzi, farò l’impossibile per ottenerla quanto prima. Per il bene di tutti.”
“E, com’è successo? Che cosa é accaduto, per giungere a questo punto?”
“Hai diritto di sapere la verità.” Alois le raccontò tutto quello che era successo, tralasciando alcuni particolari, che Laura non era tenuta a sapere.
“Ah, è così! Tu hai un’altra! Come hai potuto? La mamma è la più bella donna sulla terra, non me la sarei mai aspettata da te, una simile vigliaccata!”
“Laura, non parlare così a tuo padre. Sei giovane, alcune cose possono sfuggirti, ma per l’amor di Dio, non dire cose senza conoscere la loro gravità.” Giulia era molto contrariata dall’atteggiamento della figlia.
“Non ho mai cercato nulla fuori dalla mia famiglia, ma… alle volte, le cose accadono e senza un motivo apparente. Capitano, e basta.”
“Posso sapere chi è, la conosco?”
“Sì la conosci, e ti dirò chi è, è inevitabile… lo scopriresti comunque…”
“Non so neppure io chi sia… non lo volevo sapere, ma ora, tanto vale… parlarne.”. Disse Giulia.
“Miranda. E’ le, la donna che amo.”
“Coosa”? Laura era sbiancata.
Giulia non disse nulla.
          (tratto dal romanzo L'Odore Profano   continua... ) 
                                         Un saluto, Nicla

Colli Euganei, vigneto.

Nella tranquillità e bellezza dei 'miei'
Colli Euganei .....  un caro saluto,  Nicla


Foto di Vivastreet.it Vendiamo vigneto nei Colli Euganei a  euro per 1 ettaro. D

giovedì 9 maggio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano

Si misero in viaggio presto. Loro due, soli. La strada che percorrevano, le ricordò il percorso che avevano fatto per raggiungere le piccole cascate, e la loro grotta. Non disse nulla. Era troppo deliziata all’idea. Arrivarono prima di quanto ricordasse. Era allegra come una bimba, aveva ritrovato il suo mondo incantato. In quella terra, che aveva originato la vita. Ora sentiva che era anche sua. Mai, in nessun luogo, lei si era sentita così.
Avevano  perso il senso del tempo. Totalmente. QQQuando si mossero, fuori era oramai buio. Non era bene trovarsi in quei territori di notte. Gli animali feroci che ci vivono, amano la caccia notturna, e sanno nascondersi e mimetizzarsi in modo tale che nessuno si accorga della loro presenza, se non quando è troppo tardi. Joss teneva la mano di Giulia, saldamente, esortandola a camminare più in fretta, e senza fare rumore. Finalmente videro in lontananza, il gran paraurti della Land Rover illuminato dalla luna. L’ultimo tratto lo fecero di corsa. Mentre un ruggito si perdeva nell’aria.
“Com’è possibile che il tempo passi così in fretta? Quando stiamo insieme le ore diventano minuti. Non potrei mai perdonarmi se ti accadesse qualcosa.”
“Non è successo nulla…” Gli sussurrò Giulia, stringendosi a lui. Era di ottimo umore.
“Qui, non siamo in una strada di città! Sono stato un incosciente, ho messo a rischio la tua vita.”
“E’ tutto okay amore! Io non ho paura, ci sei tu. Joss… fammi un bel sorriso, ti prego.”
“Ho passato giorni d’inferno aspettando il tuo arrivo, ho dormito poco, temevo di non rivederti più. E per giunta, ora, perdo pure la cognizione del tempo.”
“Mi vuoi bene?” Gli chiese Giulia in un sussurro.
“Se ti voglio bene? Morirei per te! Prendila come dichiarazione d’amore.”
Giulia, non osò dire parlare. Quella ammissione da parte di Joss, andava assaporata… lentamente. Era molto, molto di più, di una dichiarazione d’amore.    
S’avviarono sotto il chiaro di luna in direzione del Parco.
Uomini sparpagliati ovunque li stavano cercando con le torce e, quando videro i fari in lontananza, tutti trassero un sospiro di sollievo.
Giulia, dopo aver mangiato un po’ di frutta, scaricò la posta da internet. Trovò subito un messaggio di Laura. Le chiedeva il perché, fosse ripartita così di fretta, senza neppure una  telefonata. Che cosa stava succedendo?
Giulia Le rispose subito, nonostante l’ora. Al suo prossimo rientro, le avrebbe chiarito tutto.
Arrivò immediata la risposta: “Papà tra pochi giorni verrà a prendermi. Non disturbarti, lui mi spiegherà tutto. Ciao.”
Giulia si fece dare il telefono satellitare da Joss e chiamò Alois. Rispose al ventesimo squillo.
“Sì?”
“Sono io, ho avuto notizie di Laura. Mi scrive che le darai tutte le spiegazioni del caso… quando andrai a prenderla? E che cos’è questa storia?”
“Semplicemente le esporrò la situazione. E’ grande abbastanza da capire, e poi, quando tornerai… le darai la tua spiegazione, corretto?”
“Non potresti aspettare il mio ritorno, per farlo?”
“Fra tre mesi, cara? Nel frattempo cose le racconto? Bugie? No, non è nel mio stile!” Dal tono di voce, capì che era infastidito, forse lo aveva disturbato…
“Okay, se puoi aspettare bene, altrimenti procedi a tua discrezione…” Era caduta la linea. Pensò di inviargli una mail il giorno dopo.
Joss aveva colto solo una parte di quella conversazione, e non potè fare a meno, di osservare come il volto di Giulia si fosse indurito.
“E’ accaduto qualche cosa, sei contrariata”? Le chiese.
“Il mio ex marito, forse senza volerlo, sta creando una situazione un po’ complicata...”
“Vuoi parlarne con me… di questa cosa?”
“Sì, è necessario.”
Cominciò dall’inizio, gli raccontò della sua vita, della sua famiglia, di sua sorella e… di Laura. E, di quanto difficile sarebbe stato dirle tutta la verità. Joss era assorto dal racconto di Giulia, non sapeva come aiutarla, ignorava ancora, molte cose di lei, e le sue abitudini. Finito di raccontare, Giulia si sentì sfinita dalla tensione. Inoltre, le dispiaceva di aver coinvolto Joss. Ma, non poteva avere dei segreti con lui.
       (tratto dal romanzo L'Odore Profano      continua.... )
                                           Nicla