mercoledì 8 maggio 2013

nel cuore... nell'anima

Questa scrittrice... io sono:
Come tutti voi, conosco gli aspetti esteriori e interiori della vita.
Sono felice delle mie piccole, grandi cose. 
Trovo pace e serenità dentro le mura della mia casa e... tra le poche persone che amo.
Ho le mie radici .Sono forti.
Non torno indietro per giustificarmi, quando sbaglio.
So, chiedere scusa.
Seguitemi, voglio fare un percorso con voi.
Grazie, mi seguite... siete gentili.
A presto, Nicla

martedì 7 maggio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Miranda si ritirò in cucina, per sistemare tutto e lasciò gli uomini a parlare.
“Allora, oggi ho telefonato. Ci riuniamo venerdì sera alle undici, al solito posto. Io avrei un’idea: Miranda vive con te e deve sapere tutto. Non si creeranno, tra voi incomprensioni o dubbi. Potremmo proporla come affiliata, lei collabora con noi, dopo la laurea e l’esame di stato potrebbe anche diventare un’associata dello studio…”
“Hai ragione, gliene parlerò, ti darò una risposta entro giovedì.”
Miranda arrivò in quel momento con il caffè.
A mezzanotte, Antonio propose di andare a dormire. Erano stanchi e, provati per molti altri motivi. Si sarebbero riuniti l’indomani sera.

14

Eleonora, controllava gli ordini evasi nello studio di suo padre, quando il signor Amerigo entrò e, vedendo la figlia ancora al lavoro, si rannuvolò.
“E’ possibile che tu debba passare tutto il tuo tempo qui! Sei giovane, dovresti uscire con gli amici! Ti devi distrarre, la vita non è… solo questo. A me e a tua madre, piacerebbe che tu trovassi un bravo giovane, così…”
“Papà caro, lo so cosa vorresti, me lo ripeti tutti i giorni. Verrà anche quel momento. Le cose accadono quando meno te lo aspetti. Ora io sono felice così. Qui con voi.”
“Lo so figlia mia, ma mi sembra che non ti vada mai bene niente, e io, non ti capisco.”
“Non c’è niente da capire, quando succederà, succederà….” Non trovava più parole per consolarlo, sembrava che la questione di vita o di morte, che toccasse più lui, che lei, che era l’interessata.
“E tua sorella come ti è sembrata? E’ così… sfuggente, mi è sembrata preoccupata.”
“Devi pensare che tra meno di un anno si dovrà laureare. Ora, lavora anche presso un grosso studio, sai, non è poi così tutto semplice. Ci vuole tempo.”
“Non è esattamente quello che intendevo. Mi è sembrata diversa, e poi tutte quelle telefonate segrete… C’è qualcosa che non mi è chiaro.”
“Papà, Miranda tra poco avrà ventitré anni. Forse avrà un ragazzo… è normale, alla sua età.”
“Tu sai qualcosa. Con te si sarà confidata sicuramente, non vuoi parlarne con me?”
“Papà, non insistere, se, e quando ci sarà qualcosa da dire, Miranda sarà la prima a parlartene, non trovi?”
“A metà gennaio andrò da lei. Verrai con me cara? Portiamo anche la mamma. Concediamoci una vacanza. D’altronde questo è l’unico periodo in cui possiamo lasciare l’azienda in mano ai contabili e ai commercialisti. Che ne dici, è una bella idea?”
 “Sì, è proprio una bella idea.” Eleonora già pensava di telefonare alla sorella, per prepararla ad affrontare la situazione.
L’indomani mattina chiamò Miranda di buon’ora, sapeva bene che la sorella si alzava per tempo. Il telefono suonò a lungo, doveva essere per forza a casa a quell’ora! Forse era sotto la doccia. L’avrebbe chiamata più tardi. Miranda stava facendo l’amore con il suo uomo, era, oramai, così presa da lui, che avrebbe preferito morire piuttosto che farne a meno. Era dimentica di tutto, non si era neppure spostata di un millimetro, mentre il telefono continuava a suonare. Ma, a lei non interessava nulla. Potevano anche annunciarle la fine del pianeta. Lei era tra le braccia dell’uomo che amava, e niente contava di più al mondo.
Molto più tardi controllò chi l’avesse chiamata: Eleonora. Chissà che cosa le doveva dire di così importante, di tanto urgente. Non era quello l’orario in cui si telefonavano.
“Ciao, ho visto ora la telefonata, scusami non ho potuto chiamarti prima, come stai, tutto bene?”
“Miranda, papà ha deciso di venire a Padova, desidera vederti. Ha chiesto anche a me di accompagnarlo e, penso verrà anche la mamma.” Le disse parlando a bassa voce.
“E come gli è venuta questa idea?”
“Dice che ti ha vista strana, e non capisce cosa stia succedendo. Ho cercato di depistarlo in tutti i modi, ma sai com’è, quando si mette in testa una cosa, è più cocciuto di non so chi.”
“Che gli hai detto”?
“Che sarai preoccupata per la tesi, e che il nuovo lavoro t’impegna. Ma lui sostiene che non è così, allora gli ho suggerito che forse hai un ragazzo, cosa del tutto normale alla tua età. Che altro potevo dirgli? Sembrava un segugio!”
“Hai fatto la cosa migliore, sarà più facile anche per noi. Grazie sorellina, un bacio.”
Alois uscì dalla doccia, ogni qualvolta lei se lo ritrovava davanti, stentava a credere alla fortuna che aveva avuto nell’incontrarlo, e alla magica pozione che dovevano avere ingerito per amarsi così tanto, e poi, non si stancava mai di ripeterselo, era bello da mozzare il fiato, così maschio. Le vennero i brividi.
“Con chi eri al telefono amore?”
“Eleonora, mia sorella”.

    (tratto dal romanzo L'Odore Profano  continua....)
                                        Un saluto, Nicla 

venerdì 3 maggio 2013

fall in love...

I love you 

                    Nicla








tratto dal romanzo L'odore Profano




Miranda ed Alois si erano sentiti tutti i giorni, cosicché erano già d’accordo che lui sarebbe andato a prenderla al suo arrivo.
Era lì ad aspettarla. La vide arrivare, bella e radiosa. Si rese conto di quanto le fosse mancata, ancor più di quanto non avesse ammesso a se stesso. Miranda lasciò andare la borsa da viaggio per terra e gli corse incontro, lui la prese tra le braccia, la strinse così forte che le mancò il respiro.
“Non voglio stare da solo, non hai idea del vuoto che ho sentito intorno a me. Lo sai che non riesco a vivere senza di te. Ti prego…”
Come il solito, Miranda, rimase scossa da tanta fragilità. Non le era chiaro il perché Alois dimostrasse sempre disperazione ogni qualvolta lei non c’era, era come se gli mancasse l’aria e non riuscisse più a respirare.
“Amore, devi stare tranquillo, io ti amo, ora sono qui con te. Ti prego, mi fai sentire in colpa, lo sai che sono legata alla mia famiglia, ma ho dimezzato le vacanze pur di ritornare prima da te.”
“Mirì, forse io sono troppo innamorato di te. Sono innamorato come mai nella mia vita. Tu, sei la mia stessa vita. Quando non ci sei, mi manca tutto. Riesci a capirmi?”
“Sì, lo capisco… ma devi avere fiducia in me.” Rispose Miranda seriamente.
“Non è la fiducia in te che mi manca. Ho il timore che qualcosa possa accadere, che ci possa dividere e, io non ho mai provato un sentimento così forte. Però hai ragione tu, ti prometto che cercherò di essere meno apprensivo.”
“Ora andiamo a casa, ho bisogno di toccarti, di stringerti. Andiamocene via amore.”
Desideravano la stessa cosa. La necessità del loro amore, dei loro corpi, stretti. Era urgente.
Sfrecciarono veloci per le strade cittadine. Poco dopo erano fuori del centro della città, ed in lontananza si vedevano le colline stagliarsi scure nel fosco cielo invernale. Giunsero a casa, quella ormai era la loro casa, il viale era stato ben ripulito, e i rami dei grossi pini avevano scaricato al suolo quasi tutta la neve.
Era davvero bello il giardino di Miranda.
Appena entrati lasciarono cadere i cappotti e i bagagli sulla poltrona all’ingresso. Alois prese in braccio Miranda. Baciandola con voluttà salì la scala e furono nella stanza da letto. Ed ecco il loro odore, l’odore della loro vita legata. Inconfondibile. Era una combinazione conforme alla loro stessa essenza vitale.
Esattamente come la prima volta! Nulla era cambiato, la stessa esaltazione, l’abbandono totale, quel piacere lento, sinuoso, che toccava la mente. La fusione totale dei sensi. A Miranda sfuggì un grido di intenso piacere nel momento in cui loro furono completamente: corpo e anima. Alois tremò tra le sue braccia. In quell’istante, comprese realmente quanto lei gli fosse mancata. Fino ad allora, probabilmente, non lo aveva compreso, o sentito a fondo. Ma come la luce squarcia il buio, e dà la possibilità di vedere chiaramente le ombre, a Miranda fu anche fin troppo chiara la forza del suo amore. Questo particolare la colpì. Ne rimase intensamente impressionata. Giurò a sé stessa che non l’avrebbe mai ferito, in alcun modo. Alois, meritava solo di essere amato.
Trascorsero un’intensa notte d’amore. Alois era felice, non solo perché aveva tra le...

    ( tratto dal romanzo L'Odore Profano  continua... )

                                                     Buon fine settimana,      Nicla