venerdì 22 febbraio 2013

London

Mara and me   Foto: Mara e io. Londra ci manca già... presto ci ritorniamo.
Io l'adoro, Mara... pure. Kisses :)

Okay!

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Continuarono a fare l’amore per ore… sino all’esaurimento delle loro forze.
S’infilarono sotto il piumone, abbracciati, scambiandosi, coccole, baci e dolcezze.
Miranda fu la prima ad atterrare sul pianeta terra.
L’orologio segnava le cinque del pomeriggio.
“Santo cielo, sono le cinque!”
“Ssst, stai qui. Vicino a me.”
“Avrei dovuto essere da Laura prima di mezzogiorno...”
“Io, in ogni caso, non le avevo assicurato che sarei passato a prenderti stamani.  sono Sono impegnato con un processo a Verona...”
“E… con l’udienza, come hai fatto?”
“Avevo avvertito Antonio che ero in ritardassimo a causa del traffico e di cominciare... pure, anche senza di me. C’era comunque l’altro collega, che collabora con me. E’ molto in gamba. Questo processo lo abbiamo preparato insieme, ci siamo stati sopra per mesi.”
“Dovrai telefonargli, dirgli qualcosa…”
“Mirì, non ho intenzione di uscire dalle tue braccia né da questo letto.”
Erano felici. Si strinsero ancora di più. Continuarono a baciarsi… sempre golosi, l’uno dell’altra.
Proprio in quel momento, il cellulare si fece sentire.
Alois, Allungò il braccio, raccolse i pantaloni dal pavimento, estraendo il telefonino.
“Ciao Antonio, com’è andata?”
“Amico mio, prima di risponderti, vorrei sapere: dove minchia sei?”
“Tranquillo, va tutto bene, non ho potuto raggiungerti. E’ una cosa importante, te ne parlerò... appena possibile.”
“Si tratta forse, di quella cosa che mi dovevi dire? Quando vuoi. Sai dove trovarmi.”
“Antonio, ti chiedo un favore. Non riesco a rientrare a casa stasera, perciò... se tu avessi bisogno di me, chiamami al cellulare, ok?”
“D’accordo, buona serata, ciao.”
Miranda era silenziosa. Cominciava a realizzare quanto era successo. Non ci voleva pensare. Sapeva solo che era profondamente felice.
Come se le avesse letto nel pensiero, Alois la strinse forte tra le braccia. Non riusciva a staccarsi da lei, gli mancava l’aria al solo pensiero. Come era possibile essere lo schiavo di una donna, anzi, di una fanciulla, così, in poche ore? O invece... se n’era innamorato fin dal primo istante, quando l’aveva vista la prima volta?  Non aveva mai creduto che esistesse il colpo di fulmine quello di cui tanto scrivevano poeti e romanzieri.
Eppure…
Stettero così, abbracciati, mentre l’immenso manto nero della sera avvolgeva la terra. E... i loro pensieri.
                                    (tratto dal romanzo L'Odore Profano....   continua...)
                                                                                                                     Nicla

giovedì 21 febbraio 2013

I will run the rissk

                                   Sì!


                                                                                                                                    Nicla