“Questo
è solo l’antipasto, piccola. Mi hai risvegliato tutte le voglie e… dopo ti
faccio provare una cosa che ti piacerà, ne sono sicuro” Parlava con voce roca,
per il piacere appena raggiunto, e pregustando quello che sarebbe venuto dopo.
Finito
di cenare, Alois già pregustava già il dopocena. Squillò il suo cellulare.
“Sì?”
“Sono
il capitano Ambrosi, avrei urgenza di parlarle avvocato, è cosa della massima
importanza”.
“D’accordo,
devo venire da lei?”
“No,
mi dica dove la posso trovare, la raggiungo subito.”
Alois
gli diede l’indirizzo. Si salutarono.
“Chi
era amore?” Chiese Miranda.
“Il
Capitano dei Carabinieri, sta venendo qui”.
“Avrà
delle novità, certamente.”
“Si,
ma mi sta rovinando la serata, abbiamo bisogno di tranquillità, siamo fuori
tutto il giorno. Almeno la sera vorrei un po’ di pace.”
“Non
innervosirti amore, vedrai che se ne andrà presto”.
Di
lì a poco suonò il campanello.
Aprirono
il cancello. Entrò una macchina civile, per non dare nell’occhio, giunse fino alla scalinata. Scese il Capitano, salì gli
scalini e Alois, che lo attendeva sul portone di casa, lo fece accomodare in
salotto. Miranda arrivò con il caffè, fatte le presentazioni, chiese al nuovo
arrivato se ne gradisse una tazza.
Era
un uomo sui quarant’anni, dall’aspetto curato e gradevole. Molto attraente. Non
portava la divisa, ma si intuiva dal portamento fiero, la sua disciplina
militare. Riferì loro di aver terminato le indagini su quanto era accaduto. Erano
venuti a capo di tutto. Espose i fatti. I militari erano riusciti a ricondurre
il tentato omicidio di Alois e il tentato rapimento di Miranda ad alcuni
personaggi implicati nel “processo bomba”. Ma era sorto un problema notevole:
avevano scoperto che il testimone, che era stato tenuto nascosto e protetto,
aveva un fratello gemello, il quale era stato sostituito a lui. L’avevano
scoperto casualmente, durante gli interrogatori il super teste non sapeva più
rispondere alle domande che gli venivano poste, né conosceva più tutti i
particolari della vicenda che avrebbe dovuto incastrare i nomi noti. Qualcuno,
sicuramente su ordine dei potenti personaggi implicati nel processo, aveva
fatto sparire il vero testimone per non farlo parlare, e lo aveva sostituito
con il fratello gemello, il quale era all’oscuro di tutto, sotto minaccia di
morte. Il fatto sarebbe esploso in aula, avrebbero messo in ridicolo le massime
Autorità, tutta la Corte
compresi Avvocati, Pubblico Ministero, Forze dell’Ordine ecc.
Alois
era allibito, com’era potuta accadere una cosa simile?! Il testimone era sotto
custodia ventiquattro ore su ventiquattro, il blitz si era compiuto sotto gli
occhi di qualcuno, che sapeva e l’aveva permesso. Sicuramente all’interno della
sicurezza qualcuno faceva il doppio gioco.
Anche
il capitano era del suo stesso parere, ma ora dovevano assolutamente convincere
il giudice a concedere loro un rinvio, per il tempo necessario a riprendere le
indagini, trovare una nuova pista da seguire e pregare Iddio… Non c’erano altre
soluzioni.
Miranda
era turbata, cominciava a farsi strada in lei il dubbio, che l’irruzione nello
studio, il tentativo di omicidio ai danni di Alois, ed il tentativo di
rapimento nei suoi confronti, in qualche modo c’entrasse con la sparizione del
testimone, ma troppe erano le cose che non tornavano, era una matassa
aggrovigliata, eppure…
Il
capitano, prima di accomiatarsi, fece loro una serie di raccomandazioni,
d’altra parte una seria minaccia l’avevano già ricevuta. Era chiaro che, se
avessero voluto togliere di mezzo Alois, e rapire Miranda, lo avrebbero fatto,
avevano solo voluto dare loro un avvertimento.
Il
Capitano rammentò ad Alois il loro appuntamento per il mattino successivo in
caserma.
Miranda
ed Alois rimasero in silenzio per un bel po’, immersi nei pensieri che li
angustiavano. Altro che giro di boa, altro che finito, quello era solo
l’inizio! Dovevano studiare qualcosa d’insolito per non destare sospetti, prima
che i tempi fossero maturi. La loro serata era irrimediabilmente andata in
fumo, si misero a letto, e continuarono fin quasi il mattino a fare mille
congetture, ma nessuna era abbastanza verosimile.
Miranda,
quel mattino, sarebbe rimasta volentieri a casa a studiare. Aveva due esami da
preparare e la tesi era ad un punto morto. Naturalmente, i progetti che aveva
fatto Alois per le vacanze, sarebbero stati rimandati. Lui sarebbe rimasto al
suo fianco, non l’avrebbe lasciata sola nemmeno per un istante, da quel momento
sarebbe stato tutto troppo rischioso.
( tratto dal romanzo L'Odore Profano continua... ) A presto Nicla