lunedì 18 febbraio 2013

Tratto dal romanzo : L'Odore Profano



Non ci furono più parole.
“Ti ringrazio per il tè, e per avermi riscaldato, sei il mio buon samaritano.” Disse Alois. 
Si alzò, e mentre si avviava verso l’uscita, le chiese: “A che ora passo a prenderti domani?” Era pallido, improvvisamente si era sentito a disagio e fuori luogo in quella casa. Miranda ignorò la cosa.
“I tuoi impegni vengono prima di tutto. Fammi sapere quando potrai.”
“Domattina alle dieci sarò da te.”
La guardò ancora negli occhi. Dio com’era bella! Sentì una stretta allo stomaco, si girò per pudore, e s’incamminò verso la porta d’uscita.
“Alois ... grazie per la tua premura. A domani. Buona serata.”
Se ne andò, così, senza voltarsi. Che altro avrebbe potuto fare?
Lanciò la macchina lungo il viale, mentre la cancellata iniziava ad aprirsi.
“Muoviti” disse tra sé, “O quanto è vero Iddio, torno indietro.”
Miranda era rimasta esattamente dove si trovava, dal momento in cui lui era uscito. Premuto il pulsante del cancello, era rimasta là, immobile, senza un perché; ovvero, forse in cuor suo, sperava che lui ritornasse indietro.
Alois guidava, nervoso e maldestro. Si fermò a lato della strada, compose un numero di telefono.
Il telefono squillò. Miranda corse veloce all’apparecchio.
“Sì, dimmi…?”  ....................................

                                     (tratto dal romanzo L'Odore Profano...... continua....)

Nicla

venerdì 15 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Quale era il problema che rendeva l’amica così vulnerabile, così bisognosa d’affetto… 
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I sentimenti nascono e crescono spontaneamente, come le piante selvatiche, non temono nulla: né il freddo, né il caldo, né la siccità nè l’abbondanza d’acqua. Si adattano, e sono forti. E’ l’amore il sentimento che ha l’evoluzione più complessa. Come un delicato arbusto richiede mille cure e attenzioni, ma soprattutto ha bisogno di tenacia e pazienza costanti. Con questi pensieri che le tenevano compagnia, Miranda sistemò la casa. Riempì d’acqua i sottovasi delle sue piante, socchiuse tutti i balconi a sud, in modo che la luce filtrasse nella casa e portasse più luce.
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Il cielo invernale, terso, iniziava lentamente ad oscurarsi, erano solo le quattro e mezzo del pomeriggio.
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Il telefono squillava, fece una corsa per rientrare in casa, era trafelata, quando rispose.
”Sì?”
“Ciao, sono io, tutto bene?”
“Alois? Sei tu?”
“Sono io, ciao Mirì. Mi ha detto Laura che vieni a stare da noi!”
“Sì, ha insistito… non ho potuto dirle di no, ma mi fermerò solo qualche giorno, per farla contenta.”
“Ho bisogno... di parlarti, ma non al telefono, quando posso vederti?”
“Domani, Laura mi accennava che domani passavi a prendermi. Qui c’è ancora molta neve, non ce la faccio da sola…”
“Devo vederti subito, è importante, posso raggiungerti, ho l’indirizzo, con il navigatore ti trovo immediatamente.”
Miranda rimase un attimo in silenzio, ma perché voleva vederla, perché così, perché.........................  continua...                              Nicla

giovedì 14 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano


Era stata una cosa insolita, anzi era come se in lui ci fosse stato un altro uomo, non gli era mai accaduto prima d’allora. Qualcosa doveva essersi scatenato in lui. I particolari di quei momenti cominciarono piano piano a riaffiorare, e mentre ogni più piccolo pezzo del mosaico ritrovava il suo incastro, quello che prima lo aveva molto amareggiato, ora, andava trasformandosi in qualche cosa d’altro genere e di molto urgente. Si stava eccitando come mai era successo, aveva voglia di erotismo, non di sesso ortodosso, voleva farlo come l’aveva fatto l’ultima volta: era un altro mondo che aveva scoperto e… lo attraeva, e al tempo stesso lo intimoriva. Si trattenne dal salire da Giulia, non poteva comportarsi ancora come un porco con lei, questa volta non ci sarebbero state giustificazioni. Non c’era stata un’altra serata di bagordi. Gli sembrava d’impazzire, non riusciva a liberarsi da questo pensiero insistente, gli faceva persino male fisicamente. Cominciò a toccarsi, nella speranza che...


(tratto dal romanzo L'Odore Profano)     continua...   
          

Nicla

mercoledì 13 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano.....



“Si, stavo uscendo. Ho lasciato sulla scrivania una cartellina verde, c’è tutto quello che dovrebbe servirvi.”
“Mille grazie... buona giornata”.
Alois si voltò e la guardò negli occhi.
“Miranda, ieri sera, mi davi del tu e mi chiamavi per nome, cosa è cambiato questa mattina?”
“Oh, mi scusi avv… Scusami, è che non ci sono abituata e poi ieri sera… ieri sera…”
“Allora? Cosa c’era di tanto speciale ieri sera, che stamani non c’è?”
“Niente, è tutto ok, buon lavoro, Alois”
“Anche a te Mirì “, le disse, posandole delicatamente una mano sui capelli. La guardò per un lungo istante ancora e, uscì. Lei rimase ferma per un po’, ascoltando il battito del suo cuore.
Antonio era già fuori, e lo aspettava nell’aria fredda e stuzzicante di quel mattino di fine novembre. Si sentiva in forma, nonostante i bagordi della sera precedente, e sorrise in cuor suo, riscoprendo la voglia di divertirsi ancora, come usava fare da studente.
“Eccoti, dobbiamo accelerare un po’ il passo, o faremo tardi”. Alois non rispose, i suoi pensieri erano altrove, qualcosa gli ronzava in testa, non si era mai sentito così. Era un uomo sicuro di sé, e soprattutto era abituato ad avere tutto sempre sotto controllo.  Ecco, era proprio questo il motivo del suo disagio. Aveva la strana sensazione che qualcosa sfuggisse al suo controllo.
Ritornò con la mente alla notte appena trascorsa. Provò un forte imbarazzo nel ripensare al modo in cui aveva fatto l’amore con Giulia. Era salito in camera parecchio tempo dopo di lei. Era rimasto a parlare e a bere assieme ad Antonio. Probabile che fosse colpa dell’alcool ingerito. Continuava a muoversi come nelle sabbie mobili, ogni cosa a cui pensava sapeva di pretesto, come a voler giustificare sé stesso, di qualcosa di ignobile. Si sentì arrossire. Non l’aveva amata, l’aveva posseduta con durezza, usando il suo corpo solo ed esclusivamente per il proprio piacere, non aveva pensato a lei, nemmeno per un istante. Aveva goduto, in maniera rude, di un piacere selvaggio, e gli era piaciuto da morire. Non era mai accaduto prima. Risvegliandosi..... 

                                                                                   tratto dal romanzo

L'Odore Profano 
                    continua...)
 Nicla