venerdì 1 marzo 2013

ciao...

                              Nicla        

tratto dal romanzo L'Odore Profano



 Antonio era mezzo addormentato, ma dopo quella sferzata verbale fu del tutto lucido.
“Devo, capisci, devo assolutamente sapere cosa sta succedendo ad Alois. Sono sua moglie ed è mio diritto conoscere la verità.” Il respiro affannoso, sembrava fuori di sé. Antonio non sapeva esattamente quanto fosse accaduto. Ma ne intuiva la gravità.
“Ora, calmati e raccontami tutto.” La fece accomodare sulla poltrona accanto al letto.
“Mi sembra di vivere in un incubo… lui, mi ha trattato come un’estranea. Non mi vuole più.” Scoppiò in lacrime, che… finalmente, uscirono copiose, liberate.
Antonio andò in bagno, e ritornò con una scatola di fazzoletti di carta.  Giulia pianse a lungo. Alla fine riprese il controllo di sé.
“Vuoi che ne parliamo?” Seduto sul letto, di fronte a lei, Antonio aspettava che lei si decidesse.
“Devo, voglio, capire cosa sta succedendo. Spero che tu sia in grado di chiarirmi.”
“Forse, se tu mi accennassi le tue perplessità, per me… sarebbe più facile darti delle risposte, non credi?”
Giulia gli parlò dei dubbi che l’attanagliavano sull’insolito comportamento del marito e gli accennò anche, quanto fosse accaduto poco prima.
“E’ un momento molto difficile, non puoi nemmeno immaginare che cosa ci aspetta nei prossimi giorni. Non posso parlartene apertamente, come ti ho già anticipato. Abbiamo una “Regola del Silenzio”. Nessuno dei membri del nostro gruppo legale ha facoltà di divulgare notizie di questo processo. Abbiamo l’obbligo del silenzio, come ti ho già spiegato poco fa, si tratta di un processo esplosivo, comprendi?”
“Certo, lo so bene, è già accaduto che vi siate trovati in circostanze analoghe. Ma questa volta è diverso, è difficile da spiegare. Avverto un muro, un rifiuto nei miei confronti… Alois é chiuso come un riccio. Come posso spiegarti, Antonio… E’ come se percepissi… qualcosa che mi sfugge. Una cosa personale… sai che c’è un ostacolo, un pericolo incombente nella tua vita… ma non lo vedi, non lo tocchi, ma sei che c’è! Riesci a capirmi?”
“Sì. Posso capirti, ma non sono in grado di aiutarti.  Appena ti sarà possibile, parla con tuo marito. Lui è l’unico che può darti una risposta.”
“Grazie per la pazienza e per il tempo che mi hai regalato, sei tanto caro!”
L’accompagnò alla porta, raccomandandole di riposare.....

                           (tratto dal romanzo L'Odore Profano     continua....)
                                                                  Nicla