Antonio era mezzo addormentato, ma dopo quella
sferzata verbale fu del tutto lucido.
“Devo, capisci, devo assolutamente sapere
cosa sta succedendo ad Alois. Sono sua moglie ed è mio diritto conoscere la
verità.” Il respiro affannoso, sembrava fuori di sé. Antonio non sapeva
esattamente quanto fosse accaduto. Ma ne intuiva la gravità.
“Ora, calmati e raccontami tutto.” La fece
accomodare sulla poltrona accanto al letto.
“Mi sembra di vivere in un incubo… lui, mi
ha trattato come un’estranea. Non mi vuole più.” Scoppiò in lacrime, che…
finalmente, uscirono copiose, liberate.
Antonio andò in bagno, e ritornò con una
scatola di fazzoletti di carta. Giulia
pianse a lungo. Alla fine riprese il controllo di sé.
“Vuoi che ne parliamo?” Seduto sul letto,
di fronte a lei, Antonio aspettava che lei si decidesse.
“Devo, voglio, capire cosa sta succedendo.
Spero che tu sia in grado di chiarirmi.”
“Forse, se tu mi accennassi le tue
perplessità, per me… sarebbe più facile darti delle risposte, non credi?”
Giulia gli parlò dei dubbi che
l’attanagliavano sull’insolito comportamento del marito e gli accennò anche,
quanto fosse accaduto poco prima.
“E’ un momento molto difficile, non puoi
nemmeno immaginare che cosa ci aspetta nei prossimi giorni. Non posso
parlartene apertamente, come ti ho già anticipato. Abbiamo una “Regola del
Silenzio”. Nessuno dei membri del nostro gruppo legale ha facoltà di divulgare
notizie di questo processo. Abbiamo l’obbligo del silenzio, come ti ho già
spiegato poco fa, si tratta di un processo esplosivo, comprendi?”
“Certo, lo so bene, è già accaduto che vi
siate trovati in circostanze analoghe. Ma questa volta è diverso, è difficile
da spiegare. Avverto un muro, un rifiuto nei miei confronti… Alois é chiuso
come un riccio. Come posso spiegarti, Antonio… E’ come se percepissi… qualcosa
che mi sfugge. Una cosa personale… sai che c’è un ostacolo, un pericolo
incombente nella tua vita… ma non lo vedi, non lo tocchi, ma sei che c’è! Riesci
a capirmi?”
“Sì. Posso capirti, ma non sono in grado di
aiutarti. Appena ti sarà possibile,
parla con tuo marito. Lui è l’unico che può darti una risposta.”
“Grazie
per la pazienza e per il tempo che mi hai regalato, sei tanto caro!”
L’accompagnò
alla porta, raccomandandole di riposare.....
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua....)
Nicla
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