mercoledì 6 marzo 2013
martedì 5 marzo 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
“Non preoccuparti troppo Giulia, come ti
stavo dicendo alcuni minuti fa, Alois è molto impegnato in questa causa
piuttosto ostica. Doveva fare alcune ricerche negli archivi del tribunale, e
gli sarà passato il tempo senza accorgersene”, la consolò Antonio.
“Questo lo capisco anch’io, ma non era mai
accaduto prima che lui non mi avvertisse, in caso non rientrasse per cena. Sono
preoccupata. In questi ultimi giorni mi è sembrato così inquieto e
impenetrabile.”
“Provo a chiamarlo al numero privato,
dovrebbe rispondere.”
“Numero privato? Non sapevo che mio marito
avesse un numero di telefono che io non conosco”, disse acida Giulia.
“Cara è un numero che usiamo solo per il nostro
lavoro, è un gruppo di persone di Legge che lo utilizza… quel numero lo usiamo
esclusivamente noi.”
Compose il numero, la linea era disponibile
e continuava a suonare, ma nessuno rispondeva. Chiuse il cellulare. Era
impensierito, a quel numero si rispondeva sempre.
Fece finta di niente, affermò che non era
raggiungibile. Avrebbe riprovato di lì a breve.
Miranda si sentiva a disagio, l’ansia
cresceva dentro di lei, ma non poteva chiedere nulla di più. Non voleva
mostrare il suo malessere a nessuno. Ciò nondimeno qualcuno, in quella stanza,
sapeva, e comprendeva molto bene il suo stato d’animo. Avrebbe voluto poterla rassicurare, ma non
c’era modo di farlo. Avrebbe avuto bisogno di tempo, e soprattutto non erano
soli. Doveva esserci un motivo, per il quale Alois non rispondeva al numero
privato.
Mentre scambiavano qualche commento sulle
vacanze natalizie, sorseggiando il loro aperitivo, il telefono squillò. Laura
fu la prima ad impossessarsi del ricevitore.
“Pronto? Sì, un momento, glielo passo
subito.”
Giulia tese la mano, ma Laura porse il
telefono ad Antonio.
“De Marchi, buonasera, chi parla?”
“Giudice, sono il Questore, esca con una
scusa plausibile e si rechi allo studio. L’aspettiamo, è urgente.” Detto ciò,
riagganciò senza lasciare spazio a una qualsiasi domanda.
“Si può sapere che sta
succedendo?(tratto dal romanzo L'Odore Profano)
Nicla
lunedì 4 marzo 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
....... una questione della massima riservatezza.”
Antonio terminò così la loro motivazione.
“E…Miranda, cosa c’entra in tutto questo?”
“Abbiamo necessariamente bisogno del suo
aiuto. Non chiedermi di più. Non risponderei.”
Antonio si chiuse in un silenzio
determinato.
Restarono tutti in silenzio. Ognuno immerso
nelle proprie riflessioni.
Miranda e Antonio si accomiatarono e
uscirono dal salotto, lasciando da soli i padroni di casa.
“Non tenermi il broncio, ti sembra che io
abbia fatto poco per voi due, poco fa’?”, le disse Antonio.
“Grazie, grazie con tutto il cuore per
quello che hai detto… ma il mio problema è un altro. Lei farà di tutto per
tenerselo, e ha il coltello dalla parte del manico. Con un’avversaria così,
dimmi, che possibilità avrò io?”
Sfinita e sconfortata, Miranda scoppiò in
un pianto incontenibile e cercò rifugio nell’amico, il quale le fece appoggiare
il capo sul suo petto. Pianse a lungo, lui la rassicurò con tenerezza. Dopo un
po’ riuscì a calmarla, la condusse fino alla porta della sua stanza da letto e
le posò un bacio sui capelli, augurandole la buonanotte.
Alois, sotto la risoluta insistenza di
Giulia, salì con lei nella loro stanza da letto.
Lui sapeva bene quello che lei voleva e, da
parte sua c’era l’assoluta certezza che non lo avrebbe fatto. Si prepararono
per la notte. Alois si infilò sotto le coperte, e chiuse gli occhi. Giulia
gli si adagiò accanto. Odorava di spezie orientali. Ricordava bene quei profumi
delicatamente penetranti, sinuosi… che un tempo non lontano lo turbavano e lo
eccitavano, conducendolo nei giochi erotici di lei.
Ora, quell’odore profanava il suo nuovo
amore, fresco, pulito che sapeva di buono, e che per lui era sacro. Mentre
pensava al suo amore, bello e sano, lei aveva iniziato a toccarlo… conosceva
ogni suo punto sensibile e sapeva bene quello che voleva. I suoi sensi mendaci
si abbandonavano a quelle carezze sapienti che, cominciavano ad avere ragione
sulla sua volontà. Sentì il suo membro gonfiarsi, l’abitudine di tanti anni di
buon sesso, lo spingevano ad entrare in lei, ne aveva voglia, cominciava a
sentire dolore all’inguine provocato dal forte desiderio.
Improvvisamente rivide con
gli occhi della memoria il giovane volto di Miranda quando arrivava al culmine
del piacere sotto di lui, di come le si velavano gli occhi lucenti, mentre il
godimento s’impadroniva di lei...(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua....)
NICLA
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