Appena
entrate, si rivolse a Miranda con un’aria combattiva.
“Si
può sapere cosa gli fai agli uomini tu?”
“Come?”
Miranda la guardava stranita.
“Non
vorrai farmi credere che non hai notato come ti guardava David!” Quasi gridò,
in malo modo Laura.
“Ma,
di’ sei impazzita?” Le disse di rimando l’amica.
“Già!
Con quell’aria da santarellina ci stai prendendo in giro tutti. Credi che sia
stupida? Rispondimi!”
Era
fuori di sé. Laura era scatenata. L’aggressione verbale era violenta.
“Calmati.
Per favore… spiegati. Non capisco di che cosa stai parlando!”
“Si,
hai ragione, ora mi calmo e ti spiego, una volta per tutte, che cosa c’è che
non va.”
Seguì
un lungo momento di silenzio.
“C’è,
mia cara, che gli uomini volano intorno a te come tanti calabroni attorno a una
pesca matura e… tu li incoraggi.”
“Laura,
dimmi che stai scherzando? E’ uno scherzo che non mi piace!”
“Già,
non ti piace! Neppure a me! Possibile che tutte le persone che incontri,
stravedano per te?”
“Che
cosa vorresti dire?” Miranda cominciava a perdere la pazienza.
“Intendo
dire, bella mia, che mio padre sembra perso per te, Antonio ti venera, e
adesso, pure David… Si può sapere che vai cercando?”
“Ah,
ora capisco! Sei gelosa perché tuo padre e Antonio mi hanno offerto un lavoro
allo studio… ma, per l’amor del cielo, cosa c’entra David?”
“Non
ci provare nemmeno a dirmi che non ti sei accorta come ti guardava, in
continuazione!”
“No,
Laura, piano… ritorna in te, io non mi sono accorta di nulla, davvero! Per
favore… credimi!” Era frastornata da quella valanga di parole pesanti.
“Adesso
ascoltami bene. Primo, non ho fatto nulla per attirare l’attenzione di nessuno
e, secondo, ora io me ne vado immediatamente da questa casa!”
Laura,
a quel punto, smise di inveire contro l’amica e restò di sasso.
Miranda
girò sui tacchi e, senza una parola, uscì dalla stanza.
Andò subito nella stanza dove l’avevano ospitata. Cominciò a radunare tutte le sue
cose. Quand’ebbe finito, compose il numero del radio-taxi.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua...)
Buon fine sttimana... a tutti! Nicla