sabato 23 marzo 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Laura usciva dall’Università, quando quasi finì addosso a qualcuno…. le caddero di mano i libri e il cellulare. Alzò gli occhi infuriata, com’era sua abitudine, a ragione o a torto. Stava per scatenarsi in improperi, quando incontrò due occhi stupefatti e luminosi che la scrutavano.
“I’m sorry, are you okay?”
“My leg is hurting me!”
“Oh, I’m so sorry!”
Il giovane uomo la guardava costernato, come se fosse sua la colpa! Era stata Laura che gli era finita addosso, sempre distratta com’era!
Lo guardò per la prima volta da che era avvenuto lo scontro. “E’ davvero un gran bel fico”, pensò la ragazza.
Sì. Era davvero bello. Come un dio egizio, la sua pelle era leggermente bronzea e i lineamenti aggraziati, gli occhi poi! Scurissimi, emanavano una luce intensa.
Laura cambiò immediatamente atteggiamento, affermò che era colpa sua, che era sempre così distratta e frettolosa.
“Allora possiamo presentarci, il mio nome è David, il tuo nome?”
“Parli molto bene l’italiano! Il mio nome è Laura, molto piacere di fare la tua conoscenza.”
“Sono indiscreto, se ti chiedo di prendere qualcosa insieme?”
“Volentieri, così mi siedo, mi fa un po’ male la gamba!”
“Sono davvero addolorato… posso vedere che cosa ti sei fatta, se vuoi… per sicurezza.”
“Ma no, figurati, ho solo bisogno di sedermi un po’, nient’altro.”
“Sono un medico, per questo motivo ti ho chiesto di vedere la gamba.”
“Oh, sei davvero gentile.”
Si sedettero nella pasticceria dietro Piazza Cavour. Parlarono degli studi in Italia di David, il quale le raccontò di essere nato al Cairo. Suo padre, ingegnere italiano, aveva sposato un’archeologa egiziana, che aveva studiato in Italia. Vivevano in Italia da circa sedici anni. Lui lavorava all’Ospedale Civile di Padova, nel reparto di Cardiologia.
Laura era incuriosita. Le piaceva il modo di parlare di David. Seppure il suo italiano fosse ottimo, nell’intonazione della voce si captava un leggero accento esotico, che ne impreziosiva le parole. Era una persona molto amabile, dai modi ricercati, era chiaro che avesse ricevuto un’ottima educazione. Laura lo invitò a casa sua per il tardo pomeriggio, voleva che sua madre lo conoscesse. Certamente le sarebbe piaciuto.

Miranda bussò alla porta di Alois, non si erano più visti da quando erano arrivati in studio, perciò ignorava che Giulia fosse arrivata e anche andata via.
“Si”?
Miranda entrò, rimase ferma accanto alla porta appena richiusa.
“Ciao, cosa ci fa qui questa bella bambina nella tana del lupo?” Era la prima volta che lui si rivolgeva a lei in tono così allegro e scherzoso. Le venne da ridere.
“Come sei bella amore quando ridi, vieni qui... ho bisogno di abbracciarti.” Le sussurrò tendendole la mano. Gli occhi lucenti mandavano strani bagliori.
Lei si affrettò a raggiungerlo. Alois si alzò e la strinse tra le braccia.
“E’ fatta!” Le disse piano all’orecchio.
“Che cosa?”, Miranda lo guardava ora con aria interrogativa.
“Ho chiesto a Giulia la separazione.”
“Hai chiesto la separazione a Giulia?”
“Amore, perché ripeti le mie parole? Pensavi forse che avrei tirato la cosa per le lunghe? Io sono fatto per stare con un’unica donna e... la donna che amo, sei tu!”

           (tratto dal romanzo L'Odore Profano    continua....) 
       Good evening friends!  Nicla

venerdì 22 marzo 2013

Colli Euganei...

is fine.... Nicla

Colli Euganei... dove vivo... angolo di 'natura'...

   Nicla

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Appena entrate, si rivolse a Miranda con un’aria combattiva.
“Si può sapere cosa gli fai agli uomini tu?”
“Come?” Miranda la guardava stranita.
“Non vorrai farmi credere che non hai notato come ti guardava David!” Quasi gridò, in malo modo Laura.
“Ma, di’ sei impazzita?” Le disse di rimando l’amica.
“Già! Con quell’aria da santarellina ci stai prendendo in giro tutti. Credi che sia stupida? Rispondimi!”
Era fuori di sé. Laura era scatenata. L’aggressione verbale era violenta.
“Calmati. Per favore… spiegati. Non capisco di che cosa stai parlando!”
“Si, hai ragione, ora mi calmo e ti spiego, una volta per tutte, che cosa c’è che non va.”
Seguì un lungo momento di silenzio.
“C’è, mia cara, che gli uomini volano intorno a te come tanti calabroni attorno a una pesca matura e… tu li incoraggi.”
“Laura, dimmi che stai scherzando? E’ uno scherzo che non mi piace!”
“Già, non ti piace! Neppure a me! Possibile che tutte le persone che incontri, stravedano per te?”
“Che cosa vorresti dire?” Miranda cominciava a perdere la pazienza.
“Intendo dire, bella mia, che mio padre sembra perso per te, Antonio ti venera, e adesso, pure David… Si può sapere che vai cercando?”
“Ah, ora capisco! Sei gelosa perché tuo padre e Antonio mi hanno offerto un lavoro allo studio… ma, per l’amor del cielo, cosa c’entra David?”
“Non ci provare nemmeno a dirmi che non ti sei accorta come ti guardava, in continuazione!”
“No, Laura, piano… ritorna in te, io non mi sono accorta di nulla, davvero! Per favore… credimi!” Era frastornata da quella valanga di parole pesanti.
“Adesso ascoltami bene. Primo, non ho fatto nulla per attirare l’attenzione di nessuno e, secondo, ora io me ne vado immediatamente da questa casa!”
Laura, a quel punto, smise di inveire contro l’amica e restò di sasso.
Miranda girò sui tacchi e, senza una parola, uscì dalla stanza.
Andò subito nella stanza dove l’avevano ospitata. Cominciò a radunare tutte le sue cose. Quand’ebbe finito, compose il numero del radio-taxi. 

    (tratto dal romanzo L'Odore Profano        continua...)

Buon fine sttimana... a tutti!   Nicla