A presto.... Nicla
venerdì 5 aprile 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Arrivò
l’alba, troppo in fretta.
Miranda
vide che il suo amore dormiva, il volto stanco e provato, le si strinse il
cuore. Forse non si era ancora resa conto di quanto lui l’amasse. Stava facendo
la doccia, quando la raggiunse sotto l’acqua bollente. La baciò a lungo, la
strinse forte a sé, la prese in braccio e fecero l’amore. Era sempre così
meravigliosamente esaltante.
Non
parlarono molto durante il tragitto verso la città. Miranda era tesa per
l’esame, non era riuscita nemmeno a dare una ripassata ai suoi appunti. Alois
era silenzioso e chiaramente molto provato.
Lei
scese dietro l’Università. Lo salutò con la mano e lui le mostrò le dita
incrociate, sorridendole.
Appena
Miranda sparì dentro il portone, lui compose un numero sul telefonino. Andò a
parcheggiare la macchina al garage, e si diresse a piedi verso l’Università.
Entrò nell’aula, proprio nel momento in cui Miranda si dirigeva verso la
commissione d’esame. Lei non si accorse della sua presenza, mentre il
professore chinava leggermente la testa, in segno di saluto verso di lui.
L’esame
fu piuttosto lungo, e Miranda se la cavò egregiamente, un bel trenta e lode sul
libretto, fu la sua ricompensa. Alois aspettava. Vide il docente trattenere
Miranda, con la quale parlò fittamente per una buona mezz’ora.
Lui
uscì.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua..... )
ciao, Nicla
10
Quello
stesso giorno Giulia partiva per il suo viaggio in Africa. Arrivata
all’aeroporto salutò Antonio che l’aveva accompagnata con un bacio affettuoso
sulla guancia, promettendogli, che appena sistemata, si sarebbe fatta sentire.
mercoledì 3 aprile 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Chissà
cosa avrebbe pensato Alois di quella sua fuga. Senza una parola. Un momento
così difficile per loro.
Sistemò
un po’ il letto, e ci s’infilò dentro. Era stanca e provata. Si addormentò
immediatamente.
Fu
travolta da incubi. Qualcosa batteva nella sua testa, il rimbombo le faceva
male, non riusciva a tirarsene fuori. Si svegliò, riemergendo dall’angoscia che
l’attanagliava, ma il rumore continuava a batterle in testa. Aprì gli occhi, e
capì che i colpi erano reali.
Saltò
giù dal letto, prese la prima cosa che le capitò tra le mani e l’ indossò, era la camicia di Alois
che era rimasta sulla poltrona. Corse giù per le scale. La pendola segnava le
tre di notte. Giunse dinanzi all’ingresso di casa. I colpi non cessavano. Radunò
le idee ancora confuse dal sonno. Chiese ad alta voce chi ci fosse, prima di
aprire la porta.
“Mirì,
per l’amor del cielo, aprimi subito!” La voce di Alois… era disperato.
Aprì,
prima ancora di rispondergli… si ritrovò tra le sue braccia, che la stringevano
forte. Sentì la bocca di lui sulla sua, assaporò il gusto salato… si accorse,
che piangeva.
“Non
farlo mai più”! Ora piangeva, senza vergogna. Era straziante, vederlo così.
Vulnerabile. Un uomo forte, sicuro di sè come lui, piangeva, continuando a
supplicarla di non lasciarlo, mai.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua.....)
buon pomeriggio, Nicla
Iscriviti a:
Post (Atom)