sabato 13 aprile 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



La pelle scura esaltava la luminosità dei suoi occhi, mai visti di così splendenti!  Una lunga cicatrice gli attraversava la tempia sino alla fronte, scavando in due il sopracciglio. Gli conferiva un aspetto da combattente, da uomo che probabilmente aveva affrontato tanti pericoli, e non indifferenti. Ma quello che più la colpì di lui, era l’aria scanzonata che aveva, s’intuiva che era abituato al pericolo, ma non per questo si presentava come un duro. Giulia si riscosse, lo stava osservando da troppo tempo, era imbarazzata. Lo ringraziò per la sua cortesia e lo invitò a condividere il pasto assieme a lei, egli accettò con gioia. Si presentò, parlava inglese e francese oltre all’afrikaans, era un matabele, il suo nome Joss Kasou. Mangiarono dallo stesso piatto, Giulia non lo aveva mai fatto con nessuno in vita sua.  Quell’uomo la coinvolgeva. Si sentiva stranamente intimidita. Forse la colpa era di quel meraviglioso cielo stellato. Le stelle, in Africa, le sembravano particolarmente lucenti e  vicine. Un’iridiscente falce di luna creava uno straordinario contrasto con gli alberi scuri che costaggiavano le rive dello Zambesi.  Di certo, era uno scenario di singolare bellezza.
Entrambi ammirarono estasiati quell’opera di Dio. Joss le parlò della sua terra, di quella terra selvaggia, che faceva sentire l’uomo ancora parte integrante della natura. Giulia lo ascoltava rapita. Nella fievole luce lunare, scrutava il suo volto bello e appassionato, mentre lui, le trasmetteva l’amore che provava per la sua patria. Giunse il momento di accomiatarsi. Giulia si separò da lui a malincuore. Gli augurò la buona notte e, la promessa che sarebbe salita con lui sulla canoa nel tragitto lungo il fiume.   Joss le avrebbe mostrato e spiegato quanto c’era di affascinante e singolare durante il lungo percorso.
Giulia tardò ad addormentarsi, non riusciva a togliersi dalla mente il volto di Joss. Alla fine, stremata,  la stanchezza ebbe il sopravvento e cadde in un sonno assoluto.
L’alba arrivò rapidamente.
L’orizzonte si colorò di un delicato color rosa perlaceo ricco di sfumature, contrastava con le nuvole grigie che si specchiavano nel grande fiume. Una coltre di nebbia leggera fluttuava impalpabile, mentre le anatre selvatiche si levavano in volo in formazione perfetta.
Fu questo lo straordinario spettacolo che accolse Giulia, quando uscì dalla sua tenda e che la lasciò senza fiato di fronte a tanto naturale splendore.
Rapidamente fecero colazione, ed in breve furono pronti per la partenza.

(tratto dal romanzo L'Odore Profano   continua... ) 
                                       Buon sabato a tutti voi che mi seguite... Nicla

venerdì 12 aprile 2013

from Germania...

Grazie a tutti voi, che mi seguite dalla Germnia.
                                                                Buon fine settimana,  Nicla

Fiume Zambesi - Zambia

ciao. Giulia é in Africa, lungo lo Zamesi... seguiteci. Buon fine settimana a tutti gli amici che mi seguono! Nicla

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Giulia si era sistemata assieme ai coniugi italiani, il signor Giovanni era di ottimo umore, mentre la moglie Adele, continuava a ripetere che voleva restare al villaggio.
Finalmente tutto fu pronto e la piccola carovana partì. I conducenti erano in costante contatto radio. Principalmente parlavano Afrikaans, ma conoscevano bene anche l’inglese.
Fecero una prima sosta. Era circa mezzogiorno. I boys si affrettarono a montare delle tende per riparsi dal sole, mentre il cuoco preparava il fuoco per il pranzo.  Mangiarono dell’ottima carne alla griglia con patate cotte sulla brace, finirono con abbondanti porzioni di melone dalla polpa bianca, ricco d’acqua e sali minerali.
Ripresero la pista e continuarono per un paio d’ore, poi una delle guide prese il microfono e passò un comando alle altre Land Rover. Abbandonarono la pista. Per circa tre chilometri viaggiarono nella savana. Ben presto furono nel vlei. Un abbassamento della savana stessa. Il Long Vlai, così era chiamato, correva parallelamente a fianco del lungo il fiume.
Il buio arriva presto da quelle parti. Decisero di preparare il campo per la notte.  Il mattino seguente la sveglia sarebbe stata alle quattro, prima che il sole cominciasse a bruciare. Il caldo nella valle dello Zambesi sarebbe stato insopportabile, e prima che ciò avvenisse, dovevano raggiungere il punto in cui si trovavano le canoe che li avrebbero trasportati  lungo fiume. Nel corso del viaggio avrebbero incontrato i villaggi dei pescatori nomadi, i quali erano costretti a spostarsi in continuazione, perchè, quando il fiume in piena straripa, allaga i loro poveri villaggi costringedoli a cercare un’altra piana dove ricostruire le loro  capanne dai tetti di paglia. In questi spostamenti i pescatori seguono le migrazioni dei pesci, loro principale nutrimento. Il pesce che riescono a catturare, in buona parte viene affumicato, per poterlo conservare durante i loro spostamenti.
Venne allestito l’accampamento, al centro del quale furono accesi diversi fuochi. I boys raccolsero anche sterpi forniti di lunghe spine e le disposero attorno all’accampamento, era una ulteriore protezione per eventuali visite notturne... da parte degli animali predatori. 
Durante la cena arrivarono due rangers del Parco Nazionale di Kafue in canoa. Volevano accertarsi che tutto fosse a posto. Si sarebbero fermati all’accampamento e sarebbero partiti assieme ai turisti all’alba per scortarli verso il Parco. Mangiarono assieme ai visitatori. Il cuoco, matabele, cucinò degli enormi pescigatto che aveva preso gettando una rete nell’acqua. Nessuno dei turisti aveva mai visto niente di simile, furono ripuliti, squamati e gettati sulle braci dove una griglia improvvisata era stata sapientemente sistemata.
Giulia era stanca per il lungo percorso, ma molto serena. Le si avvicinò uno dei ranger con un piatto di polpa di pesce e piccole pannocchie arrostite, e gliele porse con garbo. Lei alzò lo sguardo per ringraziarlo e rimase stupita. Era un uomo di sconvolgente bellezza. La pelle scura esaltava la luminosità dei suoi occhi, mai visti di così splendenti! Una lunga cicatrice gli attraversava la tempia sino alla fronte, scavando in.................... 

     (tratto dal romanzo L'Odore Profano     continua....  ) kisses  Nicla