Giulia
si era sistemata assieme ai coniugi italiani, il signor Giovanni era di ottimo umore,
mentre la moglie Adele, continuava a ripetere che voleva restare al villaggio.
Finalmente
tutto fu pronto e la piccola carovana partì. I conducenti erano in costante
contatto radio. Principalmente parlavano Afrikaans, ma conoscevano bene anche l’inglese.
Fecero una prima sosta. Era circa mezzogiorno. I boys si
affrettarono a montare delle tende per riparsi dal sole, mentre il cuoco
preparava il fuoco per il pranzo. Mangiarono
dell’ottima carne alla griglia con patate cotte sulla brace, finirono con abbondanti
porzioni di melone dalla polpa bianca, ricco d’acqua e sali minerali.
Ripresero la pista e continuarono per un paio d’ore, poi
una delle guide prese il microfono e passò un comando alle altre Land Rover.
Abbandonarono la pista. Per circa tre chilometri viaggiarono nella savana. Ben
presto furono nel vlei. Un abbassamento
della savana stessa. Il Long Vlai, così era chiamato, correva parallelamente a
fianco del lungo il fiume.
Il buio arriva presto da quelle parti. Decisero di
preparare il campo per la notte. Il
mattino seguente la sveglia sarebbe stata alle quattro, prima che il sole
cominciasse a bruciare. Il caldo nella valle dello Zambesi sarebbe stato
insopportabile, e prima che ciò avvenisse, dovevano raggiungere il punto in cui
si trovavano le canoe che li avrebbero trasportati lungo fiume. Nel corso del viaggio avrebbero
incontrato i villaggi dei pescatori nomadi, i quali erano costretti a spostarsi
in continuazione, perchè, quando il fiume in piena straripa, allaga i loro
poveri villaggi costringedoli a cercare un’altra piana dove ricostruire le
loro capanne dai tetti di paglia. In
questi spostamenti i pescatori seguono le migrazioni dei pesci, loro principale
nutrimento. Il pesce che riescono a catturare, in buona parte viene affumicato,
per poterlo conservare durante i loro spostamenti.
Venne allestito l’accampamento, al centro del quale
furono accesi diversi fuochi. I boys raccolsero anche sterpi forniti di lunghe
spine e le disposero attorno all’accampamento, era una ulteriore protezione per
eventuali visite notturne... da parte degli animali predatori.
Durante
la cena arrivarono due rangers del Parco Nazionale di Kafue in canoa. Volevano
accertarsi che tutto fosse a posto. Si sarebbero fermati all’accampamento e
sarebbero partiti assieme ai turisti all’alba per scortarli verso il Parco. Mangiarono
assieme ai visitatori. Il cuoco, matabele, cucinò degli enormi pescigatto che
aveva preso gettando una rete nell’acqua. Nessuno dei turisti aveva mai visto
niente di simile, furono ripuliti, squamati e gettati sulle braci dove una
griglia improvvisata era stata sapientemente sistemata.
Giulia era stanca per il
lungo percorso, ma molto serena. Le si avvicinò uno dei ranger con un piatto di
polpa di pesce e piccole pannocchie arrostite, e gliele porse con garbo. Lei
alzò lo sguardo per ringraziarlo e rimase stupita. Era un uomo di sconvolgente
bellezza. La pelle scura esaltava la luminosità dei suoi occhi, mai visti di
così splendenti! Una lunga cicatrice gli attraversava la tempia sino alla
fronte, scavando in.................... (tratto dal romanzo L'Odore Profano continua.... ) kisses Nicla
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