Nella tranquillità e bellezza dei 'miei'
Colli Euganei ..... un caro saluto, Nicla
venerdì 10 maggio 2013
giovedì 9 maggio 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Si
misero in viaggio presto. Loro due, soli. La strada che percorrevano, le
ricordò il percorso che avevano fatto per raggiungere le piccole cascate, e la
loro grotta. Non disse nulla. Era troppo deliziata all’idea. Arrivarono prima
di quanto ricordasse. Era allegra come una bimba, aveva ritrovato il suo mondo
incantato. In quella terra, che aveva originato la vita. Ora sentiva che era
anche sua. Mai, in nessun luogo, lei si era sentita così.
Avevano
perso il senso del tempo. Totalmente. QQQuando si mossero, fuori era oramai
buio. Non era bene trovarsi in quei territori di notte. Gli animali feroci che
ci vivono, amano la caccia notturna, e sanno nascondersi e mimetizzarsi in modo
tale che nessuno si accorga della loro presenza, se non quando è troppo tardi.
Joss teneva la mano di Giulia, saldamente, esortandola a camminare più in
fretta, e senza fare rumore. Finalmente videro in lontananza, il gran paraurti
della Land Rover illuminato dalla luna. L’ultimo tratto lo fecero di corsa. Mentre
un ruggito si perdeva nell’aria.
“Com’è
possibile che il tempo passi così in fretta? Quando stiamo insieme le ore
diventano minuti. Non potrei mai perdonarmi se ti accadesse qualcosa.”
“Non
è successo nulla…” Gli sussurrò Giulia, stringendosi a lui. Era di ottimo
umore.
“Qui,
non siamo in una strada di città! Sono stato un incosciente, ho messo a rischio
la tua vita.”
“E’
tutto okay amore! Io non ho paura, ci sei tu. Joss… fammi un bel sorriso, ti
prego.”
“Ho
passato giorni d’inferno aspettando il tuo arrivo, ho dormito poco, temevo di
non rivederti più. E per giunta, ora, perdo pure la cognizione del tempo.”
“Mi
vuoi bene?” Gli chiese Giulia in un sussurro.
“Se
ti voglio bene? Morirei per te! Prendila come dichiarazione d’amore.”
Giulia,
non osò dire parlare. Quella ammissione da parte di Joss, andava assaporata…
lentamente. Era molto, molto di più, di una dichiarazione d’amore.
S’avviarono
sotto il chiaro di luna in direzione del Parco.
Uomini
sparpagliati ovunque li stavano cercando con le torce e, quando videro i fari
in lontananza, tutti trassero un sospiro di sollievo.
Giulia,
dopo aver mangiato un po’ di frutta, scaricò la posta da internet. Trovò subito
un messaggio di Laura. Le chiedeva il perché, fosse ripartita così di fretta,
senza neppure una telefonata. Che cosa
stava succedendo?
Giulia
Le rispose subito, nonostante l’ora. Al suo prossimo rientro, le avrebbe
chiarito tutto.
Arrivò
immediata la risposta: “Papà tra pochi giorni verrà a prendermi. Non
disturbarti, lui mi spiegherà tutto. Ciao.”
Giulia
si fece dare il telefono satellitare da Joss e chiamò Alois. Rispose al
ventesimo squillo.
“Sì?”
“Sono
io, ho avuto notizie di Laura. Mi scrive che le darai tutte le spiegazioni del
caso… quando andrai a prenderla? E che cos’è questa storia?”
“Semplicemente
le esporrò la situazione. E’ grande abbastanza da capire, e poi, quando
tornerai… le darai la tua spiegazione, corretto?”
“Non
potresti aspettare il mio ritorno, per farlo?”
“Fra
tre mesi, cara? Nel frattempo cose le racconto? Bugie? No, non è nel mio
stile!” Dal tono di voce, capì che era infastidito, forse lo aveva disturbato…
“Okay,
se puoi aspettare bene, altrimenti procedi a tua discrezione…” Era caduta la
linea. Pensò di inviargli una mail il giorno dopo.
Joss
aveva colto solo una parte di quella conversazione, e non potè fare a meno, di
osservare come il volto di Giulia si fosse indurito.
“E’
accaduto qualche cosa, sei contrariata”? Le chiese.
“Il
mio ex marito, forse senza volerlo, sta creando una situazione un po’
complicata...”
“Vuoi
parlarne con me… di questa cosa?”
“Sì,
è necessario.”
Cominciò
dall’inizio, gli raccontò della sua vita, della sua famiglia, di sua sorella e…
di Laura. E, di quanto difficile sarebbe stato dirle tutta la verità. Joss era
assorto dal racconto di Giulia, non sapeva come aiutarla, ignorava ancora,
molte cose di lei, e le sue abitudini. Finito di raccontare, Giulia si sentì sfinita
dalla tensione. Inoltre, le dispiaceva di aver coinvolto Joss. Ma, non poteva
avere dei segreti con lui.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua.... )
Nicla
un pensiero... per voi
a
adoro le rose gialle. Questa é per voi amici che mi seguite.
Buona giornata, Nicla
mercoledì 8 maggio 2013
tratto dal romanzo L'Odore Profano
Laura,
prima che la madre ripartisse, invitò, con il pretesto di una cena di commiato,
l’amico David. Riuscì a rintracciarlo in ospedale e si misero d’accordo per la
sera successiva. Arrivò in perfetto orario, cosa che fu molto gradita a Giulia
che era una vera maniaca della puntualità.
Trascorsero
una serata tranquilla, familiare. Giulia, prima di accomiatarsi, chiese
gentilmente a David di dare un occhio a Laura, ogni tanto, quando poteva. Durante
la sua assenza.
“Signora,
non dubiti, farò quanto mi sarà possibile per tenere a bada questa ragazza. E,
soprattutto che studi!” Disse David facendo l’occholino a Laura.
La madre parve alquanto rassicurata. Quel giovane
uomo le ispirava fiducia.
“Mamma,
se permetti, sono abbastanza grande da badare a me stessa, senza che tu mi
faccia fare la figura della bambina inesperta. In ogni modo, David, quando ti
farà piacere, sai dove trovarmi.” Laura sembrò, dal tono di voce, più grande,
più responsabile. E’ vero che alle volte certe esperienze di vita rendono più
mature le persone.
Due
giorni dopo, Giulia riprendeva l’aereo e ripartiva per la “sua” Africa. Il
tempo sembrò scorrere più velocemente della volta precedente. Atterrando,
riconobbe la posizione in cui si trovava, le alture le davano il punto di
riferimento. All’aeroporto questa volta c’era Joss ad attenderla. Il cuore le
battè talmente forte in petto, al solo pensiero di rivederlo, che le venne da
tossire. L’aereo si fermò dopo una lunga corsa sulla pista bagnata. Dopo aver
sganciato la cintura di sicurezza, Giulia raccolse il suo bagaglio a mano, e
scese.
La
pioggia cadeva fitta e abbondante. Joss prontamente arrivò mentre lei scendeva
gli ultimi scalini dell’aereo. La raggiunse correndo, munito di una cerata
asciutta e un cappello leggero a falda larga per lei. Si abbracciarono sotto la
pioggia dimentichi di tutto.
Di
corsa giunsero al fuoristrada e vi entrarono, finalmente all’asciutto. Joss
parcheggiò in un angolo tranquillo, la prese tra le sue braccia e la baciò. Le
baciò gli occhi, la bocca, il volto, dove capitava, era così felice e
impaziente, da non lasciarle nemmeno il tempo di respirare.
“Joss,
amore! Ti amo, tanto tanto!” Giulia ricambiava quei baci con passione.
“Ogni
volta che te ne vai, ho il terrore di non vederti tornare. La prossima volta
che dovrai far ritorno in Italia, verrò con te, io non ti lascio più!” Così le
parlò il suo uomo innamorato, mentre lei lo copriva di baci.
“Mai
più, mai più divisi noi due!” Le ripeteva, Joss, stringendola a sé.
Arrivarono
al Parco dopo parecchio tempo, dovettero cambiare strada più volte, era quasi
tutto inondato dall’acqua battente. Si avvicinarono con il fuoristrada il più
possibile all’edificio. L’acqua raggiungeva la ruota della Land Rover. Joss
infilò la salopette di gomma, scese, e si trovò immerso nell’acqua fino al
ginocchio. Girò attorno al mezzo, aprì la grossa portiera, prese in braccio
Giulia. Salì la piccola rampa portandola all’asciutto e, al sicuro. Poi ritornò
indietro, e condusse la Land Rover dov’erano parcheggiate tutte le altre
autovetture. Ritornò sui suoi passi, appurando come l’acqua avesse raggiunto i vari
livelli.
Arrivò
finalmente al coperto e si diresse velocemente nella stanza di Giulia, la quale
lo chiamò da sotto la doccia. Non si fece certo pregare, in un baleno si liberò
degli indumenti e s’infilò sotto il getto di acqua calda. Fu accolto dalle
braccia sapienti di lei. Joss era ammaliato da Giulia, quando era con lei, il
tempo scivolava fluido e, tutte le cose assumevano un aspetto diverso. Quella
donna, era armonia. L’universo e tutto il creato si chiamavano “Giulia”. La sua
vita aveva avuto inizio con lei. Se, un giorno Giulia se ne fosse andata, la
sua vita, se ne sarebbe andata con lei.
Rimasero
chiusi nella loro stanza per due giorni, mentre all’esterno la pioggia non
accennava a smettere, e il livello dell’acqua cominciava a suscitare
preoccupazione. Ma i due innamorati ringraziarono il cielo per avere loro
donato tutte quelle ore per stare insieme. Furono due giorni indimenticabili,
intensi, quanto un’intera vita. Si concessero tutto l’amore possibile, tutta la
tenerezza di due cuori gemelli, si giurarono amore sino alla morte.
Non
si calcola il “quanto” ma il “come” si vivono le emozioni, ed è nella
profondità dell’anima che si cela il tesoro della felicità. Giulia e Joss erano
ben consci del valore di quel tesoro che li stava unendo come una sola persona.
Smise
improvvisamente di piovere, così com’era incominciato. L’acqua cominciò a ritirarsi,
le grandi pozze furono assorbite dalla terra riarsa, la vita ricominciò con i
suoi ritmi abituali.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua... ) Un saluto, Nicla
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