giovedì 16 maggio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Tutti i presenti si fecero attorno a Miranda, e uno, a uno l’abbracciarono. Gliel’aveva fatta! Alois le aveva spiegato che le donne fino a pochi decenni prima non erano ammesse nel loro Ordine Massonico. All’attuale stato delle cose, lei era l’unica donna dell’Ordine.
Alois lasciò un plico, chiuso con la ceralacca al Gran Maestro. Vi era all’interno un dettagliato resoconto del processo che doveva iniziare, e la parte dettagliata con le minacce rivolte a lui personalmente, e nei confronti di Miranda. Da quel momento in poi, lei sarebbe stata sotto l’ala protettrice dei Confratelli.
Il rientro a casa, si svolse in assoluto silenzio. Miranda e Alois, immersi nei propri pensieri, ne facevano parte. Giunsero, finalmente, nella loro casa in collina. Salirono le scale abbracciati. Entrando, furono accolti dall’odore di buono, che apparteneva a quel loro piccolo regno.
“Ti amo.” Le sussurrò Alois, baciandola sul collo teneramente.
“Anche io, mio amore! Ho bisogno che mi baci subito.” Il suo, non era un invito, bensì un ordine categorico.
“Obbedisco!” Rispose pomposamente Alois. E si dedicò completamente a lei che era il suo amore grande, unico. Era la sua vita. Per sempre.


16


Laura, prima che la madre ripartisse, invitò, con il pretesto di una cena di commiato, l’amico David. Riuscì a rintracciarlo in ospedale e si misero d’accordo per la sera successiva. Arrivò in perfetto orario. La cosa che fu molto gradita a Giulia che era una vera maniaca della puntualità.
Trascorsero una serata tranquilla, familiare. Giulia, prima di accomiatarsi, chiese gentilmente a David di dare un occhio a Laura, ogni tanto, quando poteva. Durante la sua assenza.
“Signora, non dubiti, farò quanto mi sarà possibile per tenere a bada questa ragazza. E, soprattutto che studi!” Disse David, sorridendo a Laura con complicità.
 La madre parve alquanto rassicurata. Quel giovane uomo le ispirava fiducia.
“Mamma, se permetti, sono abbastanza grande da badare a me stessa, senza che tu mi faccia fare la figura della bambina inesperta. In ogni modo, David, quando ti farà piacere, sai dove trovarmi.” Laura sembrò, dal tono di voce, più grande, più responsabile. E’ vero che alle volte certe esperienze di vita rendono più mature le persone.

Due giorni dopo, Giulia riprendeva l’aereo e ripartiva per la “sua” Africa. Il tempo sembrò scorrere più velocemente della volta precedente. Atterrando, riconobbe la posizione in cui si trovava, le alture le davano il punto di riferimento. All’aeroporto questa volta c’era Joss ad attenderla. Il cuore le battè talmente forte in petto, al solo pensiero di rivederlo, che le venne da piangere. L’aereo si fermò dopo una lunga corsa sulla pista bagnata. Dopo aver sganciato la cintura di sicurezza, Giulia raccolse il suo bagaglio a mano, e scese.
La pioggia cadeva fitta e abbondante. Joss prontamente arrivò mentre lei scendeva gli ultimi scalini dell’aereo. La raggiunse correndo, munito di una mantella cerata asciutta e un cappello leggero a falda larga per lei. Si abbracciarono sotto la pioggia dimentichi di tutto.
Di corsa giunsero al fuoristrada e vi entrarono, finalmente all’asciutto. Joss parcheggiò in un angolo tranquillo, la prese tra le sue braccia e la baciò. Le baciò gli occhi, la bocca, il volto, dove capitava, era così felice e impaziente, da non lasciarle nemmeno il tempo di respirare.
“Joss, amore! Ti amo, tanto tanto!” Giulia ricambiava quei baci con passione.
“Ogni volta che te ne vai io… ho il terrore di non vederti tornare. La prossima volta che dovrai far ritorno in Italia, verrò con te. Io non ti lascio più.” Così le parlò il suo uomo innamorato, mentre lei lo copriva di baci.
“Mai più, mai più divisi noi due!” Le ripeteva, Joss, stringendola a sé.
Arrivarono al Parco dopo parecchio tempo, dovettero cambiare strada più volte, era quasi tutto inondato dall’acqua battente. Si avvicinarono con il fuoristrada il più possibile all’edificio. L’acqua raggiungeva la ruota della Land Rover. Joss infilò la salopette di gomma, scese, e si trovò immerso nell’acqua fino al ginocchio. Girò attorno al mezzo, aprì la grossa portiera e, prese in braccio Giulia. Salì la piccola rampa portandola all’asciutto. Al sicuro. Poi ritornò indietro, e condusse la Land Rover dove erano parcheggiate tutte le altre autovetture. Ritornò sui suoi passi, appurando come l’acqua avesse raggiunto i vari livelli.
Arrivò finalmente al coperto e si diresse velocemente nella stanza di Giulia, la quale lo chiamò da sotto la doccia. Non si fece certo pregare. In un baleno si liberò degli indumenti e si infilò sotto il getto di acqua calda. Fu accolto dalle braccia sapienti di lei. Joss era ammaliato da Giulia. Quando era con lei, il tempo scivolava fluido e, tutte le cose assumevano un aspetto diverso. Quella donna, era armonia. L’universo e tutto il creato si chiamavano “Giulia”. La sua vita aveva avuto inizio con lei. Se, un giorno Giulia se ne fosse andata, la sua vita, se ne sarebbe andata con lei.  
             (tratto dal romanzo L'Odore Profano   continua... )  A presto,   Nicla

mercoledì 15 maggio 2013

un'idea... un fiore per tutti voi...

buona giornata,  Nicla


dell'albero peonia gialla

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Come al solito Giulia diede disposizione per la cena. Alle otto precise arrivò Alois. Appena entrato, in quella che era stata per molti anni la sua casa, percepì immediatamente come il suo odore, gli fosse diventato estraneo. Si sentì a disagio e fuori posto. Teresa gli andò incontro salutandolo, come d’abitudine. E, mentre l’aiutava a sfilarsi il cappotto, si sentì un uomo diverso. Tutto era cambiato. Si sentiva estraneo alle solite cose. Raggiunse Giulia e Laura nel saloncino verde per l’aperitivo. Era tutto così insolito, quella era stata la sua casa… la casa che aveva regalato a Giulia per il loro matrimonio e dove, pareva regnasse l’armonia e l’amore. Quella casa in cui, ogni piccola cosa era stata scelta insieme e aveva fatto parte della loro vita di coppia. In quel momento si rese conto che quella casa, oramai, era lontana da lui mille anni luce. Laura gli andò incontro abbracciandolo. Poi, salutò Giulia. Per fortuna Laura aveva molte cose da raccontare. Tenne banco per tutta la durata della cena, togliendo dall’imbarazzo del silenzio la sua  famiglia.
Venne il momento di affrontare l’argomento.
Fu Alois a parlare.
“Laura, noi… dobbiamo parlare… ti chiedo solo un po’ di attenzione, è una cosa di estrema importanza.”
“Non sono stupida papà, credo di avere già capito abbastanza. Voi vi state lasciando, è così?”
“Tesoro, non prenderla in questo modo…”
“Scusa tanto, in che modo dovrei esprimermi, mamma?”
“Laura, è un argomento molto importante... e sì, hai capito bene. Noi, ci stiamo lasciando. Sei una ragazza in gamba… avevi già intuito tutto.”
“Io, cosa dovrei fare?” Chiese Laura.
“Niente, continuerai la tua vita di sempre. Io sarò qui in città, tua madre invece ha i suoi interessi… in Africa, pertanto farà la spola tra Italia e Zambia fino alla sentenza della separazione legale. Cercherò, anzi, farò l’impossibile per ottenerla quanto prima. Per il bene di tutti.”
“E, com’è successo? Che cosa é accaduto, per giungere a questo punto?”
“Hai diritto di sapere la verità.” Alois le raccontò tutto quello che era successo, tralasciando alcuni particolari, che Laura non era tenuta a sapere.
“Ah, è così! Tu hai un’altra! Come hai potuto? La mamma è la più bella donna della terra, non me la sarei mai aspettata da te, una simile vigliaccata!”
“Laura, non parlare così a tuo padre. Sei giovane, alcune cose possono sfuggirti, ma per l’amor di Dio, non dire cose senza conoscere la loro gravità.” Giulia era molto contrariata dall’atteggiamento della figlia.
“Non ho mai cercato nulla al di fuori della mia famiglia, ma… alle volte, le cose accadono e senza un motivo apparente. Capitano, e basta.”
“Posso sapere chi è, la conosco?”
“Sì la conosci, e ti dirò chi è, è inevitabile… lo scopriresti comunque…”
“Non so neppure io chi sia… non lo volevo sapere, ma ora, tanto vale… parlarne.”. Disse Giulia.
“Miranda. E’ le, la donna che amo.”
“Coosa”? Laura era sbiancata.
Giulia non disse nulla.
“Non entrerò nei particolari, ma è stato il classico colpo di fulmine.”
Seguì un silenzio pesante, fu Laura a parlare per prima.
“Vivrete qui?”
“No, questa casa è tua e di tua madre, è stato il mio regalo di nozze.”
“Mamma, posso farti una domanda? Devi dirmi la verità, oppure non mi rispondere.”
“Sì cara, ti dirò tutto ciò che vuoi”.
“La tua, come dire, smania di tornare in Africa, a cosa è dovuta?”
“Mi sono innamorata di un uomo meraviglioso, non potrei più vivere senza di lui.”
Alois stava in silenzio, la cosa l’aveva colto di sorpresa.
“E’ un uomo di colore, mamma?”
“Sì, ovvero sua madre è inglese e il padre africano.”
“Com’è? In pratica che tipo è?”
“E’ una persona unica, è uno.............

                         (tratto dal romanzo L'Odore Profano    continua.... )
                             Una buona giornata, a tutti!            Nicla

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                                  Nicla