Tutti
i presenti si fecero attorno a Miranda, e uno, a uno l’abbracciarono.
Gliel’aveva fatta! Alois le aveva spiegato che le donne fino a pochi decenni
prima non erano ammesse nel loro Ordine Massonico. All’attuale stato delle
cose, lei era l’unica donna dell’Ordine.
Alois
lasciò un plico, chiuso con la ceralacca al Gran Maestro. Vi era all’interno un
dettagliato resoconto del processo che doveva iniziare, e la parte dettagliata
con le minacce rivolte a lui personalmente, e nei confronti di Miranda. Da quel
momento in poi, lei sarebbe stata sotto l’ala protettrice dei Confratelli.
Il
rientro a casa, si svolse in assoluto silenzio. Miranda e Alois, immersi nei
propri pensieri, ne facevano parte. Giunsero, finalmente, nella loro casa in
collina. Salirono le scale abbracciati. Entrando, furono accolti dall’odore di
buono, che apparteneva a quel loro piccolo regno.
“Ti
amo.” Le sussurrò Alois, baciandola sul collo teneramente.
“Anche
io, mio amore! Ho bisogno che mi baci subito.” Il suo, non era un invito, bensì
un ordine categorico.
“Obbedisco!”
Rispose pomposamente Alois. E si dedicò completamente a lei che era il suo
amore grande, unico. Era la sua vita. Per sempre.
16
Laura,
prima che la madre ripartisse, invitò, con il pretesto di una cena di commiato,
l’amico David. Riuscì a rintracciarlo in ospedale e si misero d’accordo per la
sera successiva. Arrivò in perfetto orario. La cosa che fu molto gradita a
Giulia che era una vera maniaca della puntualità.
Trascorsero
una serata tranquilla, familiare. Giulia, prima di accomiatarsi, chiese
gentilmente a David di dare un occhio a Laura, ogni tanto, quando poteva.
Durante la sua assenza.
“Signora,
non dubiti, farò quanto mi sarà possibile per tenere a bada questa ragazza. E,
soprattutto che studi!” Disse David, sorridendo a Laura con
complicità.
La madre parve alquanto rassicurata. Quel giovane
uomo le ispirava fiducia.
“Mamma,
se permetti, sono abbastanza grande da badare a me stessa, senza che tu mi
faccia fare la figura della bambina inesperta. In ogni modo, David, quando ti
farà piacere, sai dove trovarmi.” Laura sembrò, dal tono di voce, più grande,
più responsabile. E’ vero che alle volte certe esperienze di vita rendono più
mature le persone.
Due
giorni dopo, Giulia riprendeva l’aereo e ripartiva per la “sua” Africa. Il
tempo sembrò scorrere più velocemente della volta precedente. Atterrando,
riconobbe la posizione in cui si trovava, le alture le davano il punto di
riferimento. All’aeroporto questa volta c’era Joss ad attenderla. Il cuore le
battè talmente forte in petto, al solo pensiero di rivederlo, che le venne da piangere.
L’aereo si fermò dopo una lunga corsa sulla pista bagnata. Dopo aver sganciato
la cintura di sicurezza, Giulia raccolse il suo bagaglio a mano, e scese.
La
pioggia cadeva fitta e abbondante. Joss prontamente arrivò mentre lei scendeva
gli ultimi scalini dell’aereo. La raggiunse correndo, munito di una mantella cerata
asciutta e un cappello leggero a falda larga per lei. Si abbracciarono sotto la
pioggia dimentichi di tutto.
Di
corsa giunsero al fuoristrada e vi entrarono, finalmente all’asciutto. Joss
parcheggiò in un angolo tranquillo, la prese tra le sue braccia e la baciò. Le
baciò gli occhi, la bocca, il volto, dove capitava, era così felice e
impaziente, da non lasciarle nemmeno il tempo di respirare.
“Joss,
amore! Ti amo, tanto tanto!” Giulia ricambiava quei baci con passione.
“Ogni
volta che te ne vai io… ho il terrore di non vederti tornare. La prossima volta
che dovrai far ritorno in Italia, verrò con te. Io non ti lascio più.” Così le
parlò il suo uomo innamorato, mentre lei lo copriva di baci.
“Mai
più, mai più divisi noi due!” Le ripeteva, Joss, stringendola a sé.
Arrivarono
al Parco dopo parecchio tempo, dovettero cambiare strada più volte, era quasi
tutto inondato dall’acqua battente. Si avvicinarono con il fuoristrada il più
possibile all’edificio. L’acqua raggiungeva la ruota della Land Rover. Joss
infilò la salopette di gomma, scese, e si trovò immerso nell’acqua fino al
ginocchio. Girò attorno al mezzo, aprì la grossa portiera e, prese in braccio
Giulia. Salì la piccola rampa portandola all’asciutto. Al sicuro. Poi ritornò
indietro, e condusse la Land Rover dove erano parcheggiate tutte le altre
autovetture. Ritornò sui suoi passi, appurando come l’acqua avesse raggiunto i vari
livelli.
Arrivò
finalmente al coperto e si diresse velocemente nella stanza di Giulia, la quale
lo chiamò da sotto la doccia. Non si fece certo pregare. In un baleno si liberò
degli indumenti e si infilò sotto il getto di acqua calda. Fu accolto dalle
braccia sapienti di lei. Joss era ammaliato da Giulia. Quando era con lei, il
tempo scivolava fluido e, tutte le cose assumevano un aspetto diverso. Quella
donna, era armonia. L’universo e tutto il creato si chiamavano “Giulia”. La sua
vita aveva avuto inizio con lei. Se, un giorno Giulia se ne fosse andata, la
sua vita, se ne sarebbe andata con lei.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua... ) A presto, Nicla
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