giovedì 14 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano


Era stata una cosa insolita, anzi era come se in lui ci fosse stato un altro uomo, non gli era mai accaduto prima d’allora. Qualcosa doveva essersi scatenato in lui. I particolari di quei momenti cominciarono piano piano a riaffiorare, e mentre ogni più piccolo pezzo del mosaico ritrovava il suo incastro, quello che prima lo aveva molto amareggiato, ora, andava trasformandosi in qualche cosa d’altro genere e di molto urgente. Si stava eccitando come mai era successo, aveva voglia di erotismo, non di sesso ortodosso, voleva farlo come l’aveva fatto l’ultima volta: era un altro mondo che aveva scoperto e… lo attraeva, e al tempo stesso lo intimoriva. Si trattenne dal salire da Giulia, non poteva comportarsi ancora come un porco con lei, questa volta non ci sarebbero state giustificazioni. Non c’era stata un’altra serata di bagordi. Gli sembrava d’impazzire, non riusciva a liberarsi da questo pensiero insistente, gli faceva persino male fisicamente. Cominciò a toccarsi, nella speranza che...


(tratto dal romanzo L'Odore Profano)     continua...   
          

Nicla

mercoledì 13 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano.....



“Si, stavo uscendo. Ho lasciato sulla scrivania una cartellina verde, c’è tutto quello che dovrebbe servirvi.”
“Mille grazie... buona giornata”.
Alois si voltò e la guardò negli occhi.
“Miranda, ieri sera, mi davi del tu e mi chiamavi per nome, cosa è cambiato questa mattina?”
“Oh, mi scusi avv… Scusami, è che non ci sono abituata e poi ieri sera… ieri sera…”
“Allora? Cosa c’era di tanto speciale ieri sera, che stamani non c’è?”
“Niente, è tutto ok, buon lavoro, Alois”
“Anche a te Mirì “, le disse, posandole delicatamente una mano sui capelli. La guardò per un lungo istante ancora e, uscì. Lei rimase ferma per un po’, ascoltando il battito del suo cuore.
Antonio era già fuori, e lo aspettava nell’aria fredda e stuzzicante di quel mattino di fine novembre. Si sentiva in forma, nonostante i bagordi della sera precedente, e sorrise in cuor suo, riscoprendo la voglia di divertirsi ancora, come usava fare da studente.
“Eccoti, dobbiamo accelerare un po’ il passo, o faremo tardi”. Alois non rispose, i suoi pensieri erano altrove, qualcosa gli ronzava in testa, non si era mai sentito così. Era un uomo sicuro di sé, e soprattutto era abituato ad avere tutto sempre sotto controllo.  Ecco, era proprio questo il motivo del suo disagio. Aveva la strana sensazione che qualcosa sfuggisse al suo controllo.
Ritornò con la mente alla notte appena trascorsa. Provò un forte imbarazzo nel ripensare al modo in cui aveva fatto l’amore con Giulia. Era salito in camera parecchio tempo dopo di lei. Era rimasto a parlare e a bere assieme ad Antonio. Probabile che fosse colpa dell’alcool ingerito. Continuava a muoversi come nelle sabbie mobili, ogni cosa a cui pensava sapeva di pretesto, come a voler giustificare sé stesso, di qualcosa di ignobile. Si sentì arrossire. Non l’aveva amata, l’aveva posseduta con durezza, usando il suo corpo solo ed esclusivamente per il proprio piacere, non aveva pensato a lei, nemmeno per un istante. Aveva goduto, in maniera rude, di un piacere selvaggio, e gli era piaciuto da morire. Non era mai accaduto prima. Risvegliandosi..... 

                                                                                   tratto dal romanzo

L'Odore Profano 
                    continua...)
 Nicla

martedì 12 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore profano



Nevicò tutta la notte senza sosta e, al mattino, la città si ritrovò sotto quaranta centimetri di neve.
Dalla cucina, provenivano degli odori a dir poco invitanti. La casa si animò di buon umore.
Fu servita la colazione nel tinello al primo piano, la tavola imbandita era un vero spettacolo e, a tutti venne una gran fame. Allegramente gustarono le prelibatezze preparate da Teresa, mentre commentavano le prodezze della notte appena trascorsa.
“Sai che ti dico Alois, dovremmo farle un po’ più spesso, queste piccole pazzie, rallegrano la vita!” Antonio lo guardò, con aria sorniona.
Giulia aveva gli occhi brillanti, ed era ancora più bella, aveva uno sguardo sognante.
“Chissà, voi due che cosa avete combinato stanotte!” Antonio li guardava con occhi maliziosi, mentre continuava a punzecchiarli.
“Tutta invidia la tua, mio caro, tutta invidia”. Lo canzonò Alois.
“Guarda “caro” che oggi in tribunale ti avrò tra le grinfie, sicuramente per gran parte della mattinata, ci sarà da ridere”. Aggiunse Antonio scherzoso...


tratto dal romanz L'Odore Profano    (Continua)


Nicla

                             

lunedì 11 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Si ritrovarono fuori all’addiaccio. Decisero così di fare una corsa per riscaldarsi un po’, e via! Le strade erano deserte, e la neve candida aveva formato un soffice tappeto che ricopriva di un delicato candore tutte le cose. Il silenzio era assoluto. Sembrava quasi di far parte di un mondo incantato, proprio come nei film d’animazione, che spesso nel periodo natalizio si vedevano in televisione.
Chissà perché, la neve crea quel particolare senso di calore: voglia di famiglia e di casa, d’amicizia e d’amore, questi erano in parte i pensieri che passavano nella testa di Miranda. Lei adorava l’inverno, con il suo freddo, le corte giornate, i rossi tramonti, le gelide notti stellate, e la neve le infondeva calore nel cuore, e il desiderio d’amore.
Giunsero a casa, mentre dal campanile arrivava, ovattato, il primo rintocco della mezzanotte. Venne loro incontro Teresa, visibilmente preoccupata, anche perché se n’erano andati tutti senza avvertire...

L'Odore Profano                                  (continua...)          
Nicla