mercoledì 13 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano.....



“Si, stavo uscendo. Ho lasciato sulla scrivania una cartellina verde, c’è tutto quello che dovrebbe servirvi.”
“Mille grazie... buona giornata”.
Alois si voltò e la guardò negli occhi.
“Miranda, ieri sera, mi davi del tu e mi chiamavi per nome, cosa è cambiato questa mattina?”
“Oh, mi scusi avv… Scusami, è che non ci sono abituata e poi ieri sera… ieri sera…”
“Allora? Cosa c’era di tanto speciale ieri sera, che stamani non c’è?”
“Niente, è tutto ok, buon lavoro, Alois”
“Anche a te Mirì “, le disse, posandole delicatamente una mano sui capelli. La guardò per un lungo istante ancora e, uscì. Lei rimase ferma per un po’, ascoltando il battito del suo cuore.
Antonio era già fuori, e lo aspettava nell’aria fredda e stuzzicante di quel mattino di fine novembre. Si sentiva in forma, nonostante i bagordi della sera precedente, e sorrise in cuor suo, riscoprendo la voglia di divertirsi ancora, come usava fare da studente.
“Eccoti, dobbiamo accelerare un po’ il passo, o faremo tardi”. Alois non rispose, i suoi pensieri erano altrove, qualcosa gli ronzava in testa, non si era mai sentito così. Era un uomo sicuro di sé, e soprattutto era abituato ad avere tutto sempre sotto controllo.  Ecco, era proprio questo il motivo del suo disagio. Aveva la strana sensazione che qualcosa sfuggisse al suo controllo.
Ritornò con la mente alla notte appena trascorsa. Provò un forte imbarazzo nel ripensare al modo in cui aveva fatto l’amore con Giulia. Era salito in camera parecchio tempo dopo di lei. Era rimasto a parlare e a bere assieme ad Antonio. Probabile che fosse colpa dell’alcool ingerito. Continuava a muoversi come nelle sabbie mobili, ogni cosa a cui pensava sapeva di pretesto, come a voler giustificare sé stesso, di qualcosa di ignobile. Si sentì arrossire. Non l’aveva amata, l’aveva posseduta con durezza, usando il suo corpo solo ed esclusivamente per il proprio piacere, non aveva pensato a lei, nemmeno per un istante. Aveva goduto, in maniera rude, di un piacere selvaggio, e gli era piaciuto da morire. Non era mai accaduto prima. Risvegliandosi..... 

                                                                                   tratto dal romanzo

L'Odore Profano 
                    continua...)
 Nicla

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