Laura
entrò in camera sua e si guardò attorno. Era trascorso più di un mese, e per di
più in un’altra casa. In un altro contesto. Le apparve tutto così estraneo. Tutte
le cose alle quali era legata, e gelosa fino a poco tempo prima, ora le erano
indifferenti. Non era solo il rientro dalla lunga vacanza a trasmetterle questa
sensazione. In quella casa, qualcosa era cambiato. Qualcosa, si era
definitivamente spezzato. Pensò subito che quando sarebbe andata a Boston,
perché, accidenti ce la doveva assolutamente fare, avrebbe portato con sé il
minimo indispensabile. Si sarebbe sbarazzata delle cose che le erano state
care. Avrebbe comprato cose nuove. Era
un modo come un altro per lasciarsi alle spalle il passato.
Come
al solito Giulia diede disposizione per la cena. Alle otto precise arrivò Alois.
Appena entrato, in quella che era stata per molti anni la sua casa, percepì
immediatamente come il suo odore, gli fosse diventato estraneo. Si sentì a
disagio e fuori posto. Teresa gli andò incontro salutandolo, come d’abitudine. E,
mentre l’aiutava a sfilarsi il cappotto, si sentì un uomo diverso. Tutto era
cambiato. Si sentiva estraneo alle solite cose. Raggiunse Giulia e Laura nel
saloncino verde per l’aperitivo. Era tutto così insolito, quella era stata la
sua casa… la casa che aveva regalato a Giulia per il loro matrimonio e dove,
pareva regnasse l’armonia e l’amore. Quella casa in cui, ogni piccola cosa era
stata scelta insieme e aveva fatto parte della loro vita di coppia. In quel
momento si rese conto che quella casa, oramai, era lontana da lui mille anni
luce. Laura gli andò incontro abbracciandolo. Poi, salutò Giulia. Per fortuna
Laura aveva molte cose da raccontare. Tenne banco per tutta la durata della
cena, togliendo dall’imbarazzo del silenzio la sua famiglia.
Venne
il momento di affrontare l’argomento.
Fu
Alois a parlare.
“Laura,
noi… dobbiamo parlare… ti chiedo solo un po’ di attenzione, è una cosa di
estrema importanza.”
“Non
sono stupida papà, credo di avere già capito abbastanza. Voi vi state
lasciando, è così?”
“Tesoro,
non prenderla in questo modo…”
“Scusa
tanto, in che modo dovrei esprimermi, mamma?”
“Laura,
è un argomento molto importante... e sì, hai capito bene. Noi, ci stiamo
lasciando. Sei una ragazza in gamba, avevi già intuito tutto.”
“Io
cosa devo fare?” Chiese Laura.
“Niente,
continuerai la tua vita di sempre. Io sarò qui in città, tua madre invece ha
interessi in Africa, pertanto farà la spola tra Italia e Zambia fino alla
sentenza della separazione legale. Cercherò, anzi, farò l’impossibile per
ottenerla quanto prima. Per il bene di tutti.”
“E,
com’è successo? Che cosa é accaduto, per giungere a questo punto?”
“Hai
diritto di sapere la verità.” Alois le raccontò tutto quello che era successo,
tralasciando alcuni particolari, che Laura non era tenuta a sapere.
“Ah,
è così! Tu hai un’altra! Come hai potuto? La mamma è la più bella donna sulla
terra, non me la sarei mai aspettata da te, una simile vigliaccata!”
“Laura,
non parlare così a tuo padre. Sei giovane, alcune cose possono sfuggirti, ma
per l’amor di Dio, non dire cose senza conoscere la loro gravità.” Giulia era molto
contrariata dall’atteggiamento della figlia.
“Non
ho mai cercato nulla fuori dalla mia famiglia, ma… alle volte, le cose accadono
e senza un motivo apparente. Capitano, e basta.”
“Posso
sapere chi è, la conosco?”
“Sì
la conosci, e ti dirò chi è, è inevitabile… lo scopriresti comunque…”
“Non
so neppure io chi sia… non lo volevo sapere, ma ora, tanto vale… parlarne.”.
Disse Giulia.
“Miranda.
E’ le, la donna che amo.”
“Coosa”?
Laura era sbiancata.
Giulia
non disse nulla.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua... )
Un saluto, Nicla
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