Miranda
ed Alois si erano sentiti tutti i giorni, cosicché erano già d’accordo che lui
sarebbe andato a prenderla al suo arrivo.
Era
lì ad aspettarla. La vide arrivare, bella e radiosa. Si rese conto di quanto le
fosse mancata, ancor più di quanto non avesse ammesso a se stesso. Miranda
lasciò andare la borsa da viaggio per terra e gli corse incontro, lui la prese
tra le braccia, la strinse così forte che le mancò il respiro.
“Non
voglio stare da solo, non hai idea del vuoto che ho sentito intorno a me. Lo
sai che non riesco a vivere senza di te. Ti prego…”
Come
il solito, Miranda, rimase scossa da tanta fragilità. Non le era chiaro il
perché Alois dimostrasse sempre disperazione ogni qualvolta lei non c’era, era
come se gli mancasse l’aria e non riuscisse più a respirare.
“Amore,
devi stare tranquillo, io ti amo, ora sono qui con te. Ti prego, mi fai sentire
in colpa, lo sai che sono legata alla mia famiglia, ma ho dimezzato le vacanze
pur di ritornare prima da te.”
“Mirì,
forse io sono troppo innamorato di te. Sono innamorato come mai nella mia vita.
Tu, sei la mia stessa vita. Quando non ci sei, mi manca tutto. Riesci a
capirmi?”
“Sì,
lo capisco… ma devi avere fiducia in me.” Rispose Miranda seriamente.
“Non
è la fiducia in te che mi manca. Ho il timore che qualcosa possa accadere, che
ci possa dividere e, io non ho mai provato un sentimento così forte. Però hai
ragione tu, ti prometto che cercherò di essere meno apprensivo.”
“Ora
andiamo a casa, ho bisogno di toccarti, di stringerti. Andiamocene via amore.”
Desideravano
la stessa cosa. La necessità del loro amore, dei loro corpi, stretti. Era
urgente.
Sfrecciarono
veloci per le strade cittadine. Poco dopo erano fuori del centro della città,
ed in lontananza si vedevano le colline stagliarsi scure nel fosco cielo
invernale. Giunsero a casa, quella ormai era la loro casa, il viale era stato
ben ripulito, e i rami dei grossi pini avevano scaricato al suolo quasi tutta
la neve.
Era
davvero bello il giardino di Miranda.
Appena
entrati lasciarono cadere i cappotti e i bagagli sulla poltrona all’ingresso.
Alois prese in braccio Miranda. Baciandola con voluttà salì la scala e furono
nella stanza da letto. Ed ecco il loro odore, l’odore della loro vita legata. Inconfondibile.
Era una combinazione conforme alla loro stessa essenza vitale.
Esattamente
come la prima volta! Nulla era cambiato, la stessa esaltazione, l’abbandono
totale, quel piacere lento, sinuoso, che toccava la mente. La fusione totale
dei sensi. A Miranda sfuggì un grido di intenso piacere nel momento in cui loro
furono completamente: corpo e anima. Alois tremò tra le sue braccia. In
quell’istante, comprese realmente quanto lei gli fosse mancata. Fino ad allora,
probabilmente, non lo aveva compreso, o sentito a fondo. Ma come la luce
squarcia il buio, e dà la possibilità di vedere chiaramente le ombre, a Miranda
fu anche fin troppo chiara la forza del suo amore. Questo particolare la colpì.
Ne rimase intensamente impressionata. Giurò a sé stessa che non l’avrebbe mai
ferito, in alcun modo. Alois, meritava solo di essere amato.
Trascorsero un’intensa
notte d’amore. Alois era felice, non solo perché aveva tra le...( tratto dal romanzo L'Odore Profano continua... )
Buon fine settimana, Nicla
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