mercoledì 20 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Cominciò a inoltrarsi nei tornanti. La neve in certi tratti era gelata, e nonostante le gomme da neve termiche, la guida non era facile. Era calata la sera, e la strada imbiancata, alla luce dei fari, brillava come fosse cosparsa di diamanti purissimi.
Alois era completamente assorbito dal fascino suggestivo di quel luogo silenzioso, che infondeva quiete al suo spirito tormentato. Certamente in città sarebbe stato diverso.
Suonò il cellulare, guardò di sfuggita il display, accostò la macchina e rispose. Era Antonio. Parlarono per un po’ sull’andamento del processo in corso a Verona e presero accordi per il giorno seguente. Nell’accomiatarsi, Antonio gli chiese dove fosse. Desiderava incontrarlo per cena. Alois fu molto evasivo, però promise all’amico che l’avrebbe richiamato appena gli fosse stato possibile.
Antonio ebbe la strana sensazione che Alois gli nascondesse qualcosa. Conosceva da troppo tempo l’amico, e in ogni caso il suo intuito, dovuto anche alla sua professione, difficilmente l’ingannava.

                                       (tratto dal romanzo L'Odore Profano...... continua...)   

Nicla

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