Cominciò
a inoltrarsi nei tornanti. La neve in certi tratti era gelata, e nonostante le
gomme da neve termiche, la guida non era facile. Era calata la sera, e la
strada imbiancata, alla luce dei fari, brillava come fosse cosparsa di diamanti
purissimi.
Alois
era completamente assorbito dal fascino suggestivo di quel luogo silenzioso,
che infondeva quiete al suo spirito tormentato. Certamente in città sarebbe
stato diverso.
Suonò
il cellulare, guardò di sfuggita il display, accostò la macchina e rispose. Era
Antonio. Parlarono per un po’ sull’andamento del processo in corso a Verona e
presero accordi per il giorno seguente. Nell’accomiatarsi, Antonio gli chiese dove
fosse. Desiderava incontrarlo per cena. Alois fu molto evasivo, però promise
all’amico che l’avrebbe richiamato appena gli fosse stato possibile.
Antonio
ebbe la strana sensazione che Alois gli nascondesse qualcosa. Conosceva da
troppo tempo l’amico, e in ogni caso il suo intuito, dovuto anche alla sua
professione, difficilmente l’ingannava.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano...... continua...)
Nicla
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