… Miranda, doveva avere qualcosa di più… molto di
più. Le fece tenerezza. Quel volto da bambina, quegli occhi tristi, sperduti.
“Miranda, vuoi bere qualcosa di forte?
Penso ti darà un po’ di forza.”
Lei alzò lo sguardo verso di lui, fece per
parlare, ma ci ripensò. Restò in silenzio.
Antonio le porse un bicchiere dove aveva
versato due dita di cognac.
Sorseggiò un po’ del fragrante liquore, lo
sentì scorrere dentro di sé. Le infuse
calore.
Si sentì subito meglio, il coraggio le
ritornò. Avvertì il ritorno della forza. Parlò.
“Riterrei opportuno, che tu mi dessi delle
spiegazioni.” Il tono della voce era spento,
ma ne rivelava, comunque, la forza.
“Ci sarebbero molte cose da dire, cara, ma
procederemo un po’ alla volta. Alois è
nello studio in fondo al corridoio, è a colloquio con il Questore. Ti senti
meglio ora”? Parlò a voce bassa. Notò
un bagliore passare nei suoi occhi. Lei lo guardava interrogativa.
“Puoi spiegarmi meglio che cosa sta succedendo?”, gli chiese risoluta.
“Per gradi. Adesso la cosa che più conta
per te, è che lui sia qui, a pochi passi di distanza… n’est ce pas?”
“Posso sapere perché mi parli così?”
“Bambina, so tutto di voi due. Alois mi ha
confessato ogni cosa. Su, rilassati, e fidati di me”.
Miranda, lo fissava con i suoi grandi occhi
grandi… luminosi, bellissimi. Era turbata, e sul punto di piangere.
“Piangi, se ritieni ti possa aiutare a
stare meglio. Fai come se io non ci fossi”.
Lei non gli rispose. Posò le mani sul
volto, e pianse silenziosamente.
( tratto dal romanzo L'Odore Profano continua...)
Nicla
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