Arrivarono
a casa di lei. Scesero dall’auto, furono l’uno di fronte all’altra. Si
guardarono.
Alois
parlò per primo: “Amore, andiamo dentro e prendiamo i tuoi bagagli.”
Miranda
cominciò a respirare di nuovo. Entrarono in casa. L’odore della legna bruciata
nel camino ebbe su di loro l’effetto di una stilettata. Erano i loro odori,
testimoni della loro appartenenza, di tutto il loro amore esploso improvviso e
inaspettato, quel loro amore stregato e sacro, più tenace della roccia. Solo
l’ineluttabile, avrebbe potuto distruggerlo.
Lei
salì al piano superiore. Diede un rapido sguardo alla stanza che era l’unica
testimone della loro unione. Decise di lasciare tutto com’ era. Al suo rientro
voleva ritrovare tutto così. Intatto.
In
macchina non si dissero più nulla. Giunsero in prossimità del centro città e
lui le disse: “ Ti amo”.
“Anche
io, ti amo.” Rispose Miranda con un filo di voce. Non si guardarono. Era fin troppo difficile andare avanti.
Arrivarono
a casa di lui. Entrarono. Lei ritrovò l’odore oramai famigliare, e
accogliente. Si rilassò. In quel momento usciva dalla biblioteca Laura, che non
appena vide l’amica e il padre, iniziò a saltellare per la gioia...
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua...)
Nicla
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