.... farò
tutto ciò che mi ordinerai, ma ti supplico, non abbandonarmi... mai.”
Lei
restò in silenzio. Era talmente assorta nei suoi pensieri, che non gli rispose
subito, ma alzò il suo bel volto verso di lui. Aveva gli occhi splendenti, le
gote rosate, le labbra carnose erano scarlatte per i tanti baci, dati e avuti.
“Sei
incantevole bimba. Tu non sai cosa provo in questo momento, vorrei che
rimanessimo qui, per sempre.” Lei sentì nella sua voce, in quella nota
ripetuta, una sorta di cieca disperazione. Si girò prendendogli le mani, lo
fece alzare, lo fissò, e in un sussurro gli chiese: ”Devi tornare a casa?”
“No,
resto qui, con te.”
“E…
Giulia?”, domandò, a fil di labbra.
“Ora
no! Non voglio parlarne. Siamo tu e io, il resto del mondo si trova di là di
queste mura! Avremo tempo per affrontare anche questo”. Parlò con amarezza.
Lei
abbassò gli occhi.
Alois
la prese in braccio e l’adagiò sul divano. Le sfilò con tenerezza
l’accappatoio, iniziò a baciare i piccoli piedi, accarezzando il suo corpo
levigato. La baciò lungo le gambe leggiadre e quando raggiunse il suo sesso,
cercò un varco con le labbra...
(tratto dal romanzo L'Odore Profano... continua...)
Nicla
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