Miranda
rimise a posto il telefono e andò in cucina a prepararsi una tazza di tè. Ritornò nel suo lettone e cominciò a pensare a
Laura. Quale era il problema che rendeva l’amica così vulnerabile, così
bisognosa d’affetto… non era certo una ragazza abbandonata a sé stessa o non
amata. La madre era una persona dolce e sensibile e, decisamente la amava;
Alois altrettanto premuroso, un padre molto attento e presente, che certamente
non la trascurava nonostante gli innumerevoli impegni. Poi c’era lo zio
Antonio, suo grande amico e pieno d’affetto per lei. Tutte le persone della sua
famiglia le volevano bene. “Cos’è che ti manca, Laura?”, si domandò.
I sentimenti
nascono e crescono spontaneamente, come le piante selvatiche, non temono nulla:
né il freddo, né il caldo, né la siccità né l’abbondanza d’acqua. Si adattano,
e sono forti. E’ l’amore il sentimento che ha l’evoluzione più complessa. Come
un delicato arbusto richiede mille cure e attenzioni, ma soprattutto ha bisogno
di tenacia e pazienza costanti. Con questi pensieri che le tenevano compagnia,
Miranda sistemò la casa. Riempì d’acqua i sottovasi delle sue piante, socchiuse
tutti i balconi a sud, in modo che la luce filtrasse nella casa e portasse più
luce.
Il
cielo invernale, terso, iniziava lentamente a oscurarsi, erano solo le quattro
e mezzo del pomeriggio.
Miranda
aveva trafficato per casa senza sosta. Poi era uscita nel vialetto d’entrata
secondario, tentando di spalare via un po’ di neve, tanto da renderlo un po’
più transitabile.
Il
telefono squillava, fece una corsa per rientrare in casa, era trafelata quando
rispose.
”Sì?” ......
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua.... )
a presto... Nicla
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