martedì 19 marzo 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Miranda rimise a posto il telefono e andò in cucina a prepararsi una tazza di tè.  Ritornò nel suo lettone e cominciò a pensare a Laura. Quale era il problema che rendeva l’amica così vulnerabile, così bisognosa d’affetto… non era certo una ragazza abbandonata a sé stessa o non amata. La madre era una persona dolce e sensibile e, decisamente la amava; Alois altrettanto premuroso, un padre molto attento e presente, che certamente non la trascurava nonostante gli innumerevoli impegni. Poi c’era lo zio Antonio, suo grande amico e pieno d’affetto per lei. Tutte le persone della sua famiglia le volevano bene. “Cos’è che ti manca, Laura?”, si domandò.
I sentimenti nascono e crescono spontaneamente, come le piante selvatiche, non temono nulla: né il freddo, né il caldo, né la siccità né l’abbondanza d’acqua. Si adattano, e sono forti. E’ l’amore il sentimento che ha l’evoluzione più complessa. Come un delicato arbusto richiede mille cure e attenzioni, ma soprattutto ha bisogno di tenacia e pazienza costanti. Con questi pensieri che le tenevano compagnia, Miranda sistemò la casa. Riempì d’acqua i sottovasi delle sue piante, socchiuse tutti i balconi a sud, in modo che la luce filtrasse nella casa e portasse più luce.

Il cielo invernale, terso, iniziava lentamente a oscurarsi, erano solo le quattro e mezzo del pomeriggio.
Miranda aveva trafficato per casa senza sosta. Poi era uscita nel vialetto d’entrata secondario, tentando di spalare via un po’ di neve, tanto da renderlo un po’ più transitabile.
Il telefono squillava, fece una corsa per rientrare in casa, era trafelata quando rispose.
”Sì?”  ......

                      (tratto dal romanzo L'Odore Profano             continua.... )

                                         a presto... Nicla

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