..... riandava con il pensiero alla notte precedente.
Aveva riposato tra le sue braccia, serena come una bimba sicura e fiduciosa.
Oh, se solo lui fosse stato lì, anche per pochi istanti, si sarebbe sentita
molto meglio. Temeva di non poterlo rivedere, di perderlo, tutta la sua
sicurezza, andava scemando. Ebbe la consapevolezza di non esistere, senza il
loro amore.
Erano le due del mattino, quando Alois
entrò nella sua stanza. Silenziosamente, sfilò la vestaglia, e la raggiunse
sotto le lenzuola. Repentinamente, percepì la sua presenza. Era… l’odore
fragrante della sua pelle, il calore del suo corpo, mentre l’attirava a sé.
Alois l’amò, disperatamente, quasi con furia, come il condannato a morte
reclama l’ultimo desiderio.
Giacquero distesi, spossati dalla furia
della loro esaltazione amorosa.
“Mirì, ti amo tanto da stare male”, le
sussurrò con la bocca sopra alle sue labbra. “Non ce la faccio, è difficile starti
lontano, mi sei entrata nel sangue, mi fai impazzire”.
Miranda non rispose. Era disorientata da
quell’amore travolgente che li aveva coinvolti con tanto intenso vigore.
Neppure lei, poteva stare senza di lui.
Oramai, erano troppo coinvolti dal loro
amore. Tornare indietro sarebbe stato impossibile. Proseguire, sarebbe stato
fatale.
Il mattino seguente non lo incontrò per
colazione. Era uscito presto.
Laura e Miranda andarono all’Università.
Quattro ore di lezione non furono facili da affrontare, soprattutto quando la
mente é altrove.
Quando ebbero terminato, decisero per una
lunga passeggiata. Faceva un freddo polare, così entrarono in una pasticceria
del centro, a sorbire una cioccolata calda.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua....)
Nicla
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