venerdì 29 marzo 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



... in quell’attimo le fu tutto chiaro.
Sentì l’amaro gusto della sconfitta. Conosceva bene Alois, e sapeva che se voleva davvero una cosa, niente e nessuno al mondo lo avrebbe convinto a rinunciarvi.
Il suo mondo perfetto andava in frantumi.
Giulia aveva organizzato quel viaggio in Africa sperando che lui le dicesse: “Parto con te”, o, perché no, sperando che lui sentisse la sua mancanza.
Ora quel viaggio le serviva per fuggire da quella disfatta.
Più il tempo scorreva, più si rendeva sempre più conto di quel disastro. Lui amava una donna che non era lei!
Era semplicemente inverosimile: lei era la sua amante, appagava ogni suo desiderio… lei, era la moglie perfetta, la confidente e… molto di più! Dove, dove aveva sbagliato? Non riusciva a trovare una falla nel loro rapporto. Ne avrebbe avuto di tempo per scoprire il perché.
Chiamò Teresa, accantonò i sui pensieri e diede disposizioni per la cena.
“Adesso non ci voglio pensare. Farò una bella doccia, mi vestirò con estrema cura, chissà, forse ho corso un po’ troppo con la fantasia. Starò a vedere questa sera a cena… come andrà.”
Nel frattempo arrivò Laura, che corse in camera sua. Anche lei era stata per negozi, ed era stracarica di pacchetti e borse.

Miranda ed Alois, dopo l’amore, avevano richiuso casa. Ora viaggiavano nel traffico cittadino, in direzione dello studio.
Antonio li aspettava giù. Salì in macchina, ringraziandoli con garbo ed ironia di essere passati almeno a prenderlo.
Portarono la macchina in garage, e finirono al Caffè Cavour per l’aperitivo. Verso le sette e mezzo della sera decisero di avviarsi verso casa.
Come sempre, tutto era pronto. Giulia li ricevette nel saloncino verde, dove li... 

          (tratto dal romanzo L'Odore Profano   continua... )
                                                 ciao, Nicla

 

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