Lasciarono
il fuoristrada e proseguirono a piedi, il rumore ora, era più forte. Giulia
riconobbe il frastuono delle cascate.
“Ti
piace, qui?” Le chiese Joss.
Si
trovavano di fronte a uno scenario straordinario. Quasi allo stesso livello
della radura, una cascata precipitava giù verso il basso. L’acqua scrosciante
aveva, per uno strano effetto dei raggi solari, i colori dell’arcobaleno.
Giulia era senza parole. Quella, era un’oasi paradisiaca. Joss la condusse per
mano. La aiutò a salire lungo la roccia, lateralmente. A un certo punto
l’aggirarono. Si trovarono dinanzi a una grossa fenditura sulla parete rocciosa,
alta circa un metro e larga quanto bastava a una persona per passare. Entrarono.
Si trovarono all’interno di un antro appena illuminato. Il luogo era fresco e
accogliente. Quasi al centro della grotta, un laghetto. L’acqua aveva uno
strano colore quasi… bianco latte. Circa tre metri di diametro. Pressappoco.
“Che
posto strano… sembra di essere in un altro pianeta!” Esclamò Giulia.
“Vieni,
avvicinati…” Joss s’inginocchiò accanto alla pozza e vi immerse la mano. Lei lo
imitò. Il suo stupore raggiunse il massimo quando sentì che l’acqua era calda.
“Non
è possibile, sembra acqua termale!”
“E’
come se lo fosse. Il principio è un po’ diverso, ma la sostanza è quella.
L’acqua è ricca di sali minerali, l’ho analizzata, è ricca di zolfo proprio
come l’acqua termale. Fa bene al corpo e alle ossa.”
“Che
posto incantevole!”
“Togliti
la camicia e i pantaloni. Immergiti. Io entro subito, vedrai... è molto
piacevole.”
Senza
attendere risposta, Joss si tolse la camicia, gli stivali…. Mentre si
spogliava, Giulia osservava attentamente il suo corpo scolpito. Il colore della
pelle non era ambrato, certo… sua madre era inglese. Il suo corpo, possedeva tutta
la bellezza dell’Africa. Lo guardava ammirata, mai aveva visto un fisico così
perfetto. Forse Alois… Scacciò subito il pensiero del suo ex marito. Per ultimo
Joss si sfilò i boxer e, di spalle si immerse nell’acqua.
“Vieni,
non sai che cosa ti perdi se non lo fai.”
Giulia
non temeva di entrare nell’acqua. Non temeva, né si vergognava di spogliarsi di
fronte a lui. Aveva paura di sé. Come sarebbe riuscita a stargli accanto, con
la voglia, che aveva di abbracciarlo? Alla fine si arrese. Si spogliò davanti a
lui con calma e senza falsi pudori. Lo raggiunse e si immerse nell’acqua calda
e solforosa. Chiuse gli occhi appoggiando la schiena sul bordo del laghetto, rimase
immobile. Nessun pensiero a sfiorarla. Completamente abbandonata. La mente
leggera, annullava ogni sua riflessione. Mai avrebbe immaginato che esistesse
un posto simile.
“Ti piace? Avevo ragione di insistere, dimmi?”
“Ti piace? Avevo ragione di insistere, dimmi?”
“Sto
così bene, che potrei morire all’istante.”
“No,
devi vivere, per gioire di questi momenti. Quante altre cose vorrei farti
scoprire!” La sua voce era profonda e leggermente roca.
(tratto dal romanzo L'Odore Profano continua..... )
un abbraccio Nicla
Nessun commento:
Posta un commento
Salve! I tuoi commenti mi aiutano a migliorare il mio lavoro! Sono preziosi consigli che mi stimolano e arricchiscono la mia giornata. Grazie!